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Passito di Pantelleria, la D.O.C. che compie 50 anni

Colore dorato con i riflessi dell’ambra e un profumo dolce e aromatico che sa di frutti maturi; “l’oro giallo di Pantelleria”, ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1971

Passito di Pantelleria, la D.O.C. che compie 50 anni

Il suo segreto è racchiuso in 82 chilometri quadrati, la grandezza dell’isola di Pantelleria, un fazzoletto di terra sospeso nel Mar Mediterraneo, tra la Sicilia e la costa dell’Africa.

Il Passito di Pantelleria è un vino leggermente liquoroso, dolce e aromatico, dal profumo intenso che ricorda i frutti maturi e rappresenta un’eccellenza nel panorama dei passiti del nostro Paese.

Ha ottenuto la DOC nel 1971 e quindi quest’anno festeggia i cinquant’anni del prestigioso riconoscimento.

La coltivazione

Circondata dal mistero, l’origine del passito sull’isola si dice risalga a duemila anni fa, quando le prime viti trovarono l’ambiente ideale in questa terra vulcanica.

Oggi i vigneti hanno viti ad alberello basso, una coltivazione tipica di Pantelleria, tramandata di generazione in generazione. Le piante sono posizionate in buche nel terreno, sotto il livello del mare, per proteggerle dallo Scirocco che soffia impetuoso. Ogni passaggio della produzione avviene a mano, secondo una pratica tradizionale che è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità nel 2014.

La produzione

Il disciplinare prevede che tutte le fasi, dalla vigna fino all’imbottigliamento, avvengano sull’isola.

Le uve sono esclusivamente della varietà Zibibbo e parte dei grappoli vengono lasciati appassire sulla pianta oppure, dopo la raccolta, posti a essiccare nello “stinnituri” per una ventina di giorni, fino a quando il peso dell’uva, si riduce al 60% . E’ proprio questo passaggio che ha dato origine al nome del vino.

L’affinamento dura diversi mesi, fino all’estate seguente e il consumo è consentito a partire dal 1° luglio dell’anno successivo alla raccolta delle uve.

Imbottigliato esclusivamente in contenitori di vetro, dotati di tappi di sughero, il Passito di Pantelleria si abbina perfettamente con i dolci, meglio se secchi, ad esempio a base di pasta di mandorle, ma anche con i formaggi erborinati o piccanti.

È un grande vino da “meditazione”, da gustare a piccoli sorsi ad una temperatura di 10-12°C.

Tag: Passito di Pantelleria, Sicilia, Zibibbo, stinnituri, vino da meditazione

Autore: M.N. megazine@megmarket.it