Dal Mercato

Il fascino di Siena dove il Panforte unisce Occidente e Oriente

Il dolce è il simbolo della città, consumato per celebrare ogni tipo di ricorrenza e occasione speciale, ha una lunga storia da conoscere

Il fascino di Siena dove il Panforte unisce Occidente e Oriente

Circondata dai paesaggi lunari grigio azzurri delle Crete Senesi, che distano solo pochi chilometri e un centinaio di curve con panorami mozzafiato, Siena accoglie come solo l’animo toscano sa fare.

La città affascina con il racconto della storia del suo Palio, con gli eleganti palazzi ricchi di storia, con i suoi sapori che ci portano in luoghi lontani, lungo il tracciato delle carovane che arrivavano dall’Oriente e trasportavano preziose spezie come il pepe, impiegato per preparare il Panforte.

Tutto inizia dalla Piazza del Campo dove, in estate, si infiammano gli animi delle Contrade che gareggiano nella medievale giostra equestre del Palio.

La “carriera”, ossia la corsa dei cavalli, si snoda all’interno di questo gioiello architettonico con la forma a conchiglia a livelli diversi, che permette la migliore visibilità dello spettacolo e sfiora gli importanti edifici storici del Museo Civico e del Palazzo Pubblico.

Qui sono raccolte le preziose monture e le robuste corazze dei figuranti del Corteo Storico dell’antica Repubblica di Siena, che sfila in apertura dei festeggiamenti, al rintocco del campanone della Torre del Mangia. 

Il vicino Duomo è un capolavoro di arte romanico-gotica e da solo vale il viaggio, anche solo per ammirare il pavimento a mosaico che secondo Giorgio Vasari era: “il più bello…, grande e magnifico… che mai fosse stato fatto”.

Passeggiando nel centro storico sembra di essere sospesi nel tempo, tra scorci medievali, palazzi rinascimentali e le caratteristiche vetrine delle botteghe gastronomiche dove si vende il diamante delle Crete, ossia il pregiato tartufo bianco della zona, e fa bella mostra di sé il famoso Panforte di Siena.

Oggi lo si considera un dolce tipicamente natalizio, ma in realtà è il simbolo di Siena, consumato per celebrare ogni tipo di ricorrenza e occasione speciale. 

La sua storia risale all’epoca medievale quando era riservato solo alle corti dei nobili che potevano permettersi di pagare le spezie provenienti dall’Oriente, in particolare il pepe, considerato prezioso al pari dell’oro.

L’antenato dell’odierno Panforte era probabilmente un pane mielato molto dolce, che durante il periodo del fiorente commercio senese si arricchì di nuove spezie come i chiodi di garofano, la noce moscata, il pepe e la cannella.

Venivano aggiunti anche avanzi di frutta fresca che conferivano al dolce un gusto acidulo e gli valsero il nome di fortis, ossia acido.

La frutta fresca fu poi sostituita da quella candita che necessitava però di una lunga preparazione e, oltre alla tipica versione nera del dolce, ne fu creata una bianca, con lo zucchero a velo, meno speziata, in onore della Regina Margherita che visitò la città nel 1879.

Ambedue le versioni sono ammesse dall’IGP Panforte di Siena, che prevede in percentuali diverse gli ingredienti principali: zucchero, farina, miele, spezie, mandorle intere e canditi di melone (almeno per il 40 per cento), arancio o cedro.

Ma, secondo la tradizione, gli ingredienti della vera ricetta del Panforte sono 17, come le Contrade della città, e, come per ogni prodotto di pregio che si rispetti, ogni laboratorio artigiano aggiunge un suo ingrediente segreto per renderlo ancora più speciale.

Tags: Siena, Crete Senesi, Palio, Torre del Mangia, Duomo, Vasari, Panforte, Regione Toscana, melone candito, spezie

Autore: M. N. megazine@megmarket.it