In questo angolo del Friuli Venezia Giulia non si arriva per caso, ma per scelta.
E improvvisamente ci ricordiamo dei luoghi della Grande Guerra studiati tra i banchi di scuola, che hanno fatto grande il nostro Paese. Nella zona del Passo Monte Croce Carnico ci sono ancora trincee, fortini e torrette di avvistamento.
Eppure guardando il paesaggio tra laghi e montagne con i colori tersi e l’aria frizzante ci sentiamo solo parte della natura, circondati dalla bellezza delle cose semplici scandite dal ritmo del tempo. E proprio lo scorrere del tempo costituisce il cuore di Pesariis, il borgo friulano conosciuto come il paese degli orologi.
Qui dal 1700 si producono orologi destinati alle torri civiche e campanarie. Una passeggiata lungo “il percorso dell’Orologeria” attraverso le piccole strade con le caratteristiche case in sasso, ci permette di scoprire ben 15 orologi molto particolari: a carillon, meccanici o mossi dalla forza dell’acqua. Ad esempio quello a turbina e quello con ben 12 vasche comunicanti che si riempiono a cadenza oraria.
C’è persino il museo dell’Orologeria che raccoglie e custodisce la testimonianza secolare della tradizione degli orologiai, dai tempi antichi fino ai nostri giorni.
Chi ama invece il legno e la sua lavorazione non può mancare di raggiungere Sutrio, un borgo splendido, conosciuto per la presenza di alcune tra le più apprezzate botteghe di intaglio e scultura di tutta la regione.
L‘abilità di questi artigiani crea da sempre mobili intagliati dai decori antichi, oggetti in legno per la casa, sculture e statue. Nel periodo dell’Avvento l’intero paese è ornato da numerosi caratteristici presepi, posti lungo le vie e nei cortili.
Proprio a Sutrio è stata creata una forma di ospitalità molto particolare, l’albergo diffuso, con oltre 100 posti letto distribuiti nelle case del paese.
Ma sono davvero molti i borghi della Carnia che vale la pena visitare. Per chi ama la guida sulle strade di montagna, arrivare a Sauris con i suoi 15 tornanti non sarà un problema.
La fatica viene comunque presto dimenticata grazie all’atmosfera incantata che circonda la zona.
Chi ama la biciletta invece riconoscerà sicuramente il profilo friulano del Monte Zoncolan, soprannominato il Kaiser, una delle salite più dure del Giro d’Italia che incorona i grandi campioni delle due ruote.
E’ una meta ambita anche dagli appassionati di trekking in estate e dagli sciatori in inverno. Che siano sci, oppure snowboard o ciaspole, il divertimento è assicurato.
Per quanto riguarda invece i piaceri della tavola, il Friuli è senza dubbio la Patria dei Cjarsons.
Un tempo venivano preparati per i giorni di festa con una pasta a base di acqua, farina, sale e un pochino di patate.
Il ripieno è fatto di patate bollite schiacciate, cipolla tritata, prezzemolo, melissa, menta, ricotta affumicata, burro, uva sultanina, cannella, zucchero e scorza di limone. La ricetta però ha sfumature diverse a seconda della zona in cui viene proposta.
Nel periodo invernale sono molti i locali dove si possono assaggiare e diverse le occasioni per gustarli, rigorosamente accompagnati con un buon bicchiere di vino friulano dei vitigni autoctoni, come i rossi Refosco o Schioppettino e il bianco Verduzzo.