L' Imperatore delle salite è duro, selettivo, ma anche "alla portata" di chi ha un po' di allenamento.
E' certamente da provare, che sia con la bicicletta da strada o con l' e-bike.
Nella montagna friulana, all'esperienza sportiva si aggiunge, l'opportunità di vivere un modello di accoglienza a misura di persona: l'Albergo Diffuso. Qui, oltre al pernottamento (con bici in camera), si possono fare diverse attività enogastronomiche e culturali. E la mattina... tutti in sella!
Ecco le tre salite per arrivare in cima: Ovaro, Sutrio e Priola.
LO ZONCOLAN DA OVARO
E' considerata la salita più dura del mondo perché , sebbene non lunghissima, ha una pendenza media del 12% e una massima del 22%.
In 10 chilometri l'altitudine cambia di 1200 metri, dai 530 di Ovaro ai 1735 dello Zoncolan. Pendenze così costanti ed alte non si trovano in nessun'altra salita d'Europa.
Da Ovaro si sale verso Liaris dove frasi come “lasciate ogni speranza voi che entrate” e “qui si va sulla salita dolente, qui si va nell’eterno dolore” preparano al meglio gli scalatori.
Il primo tratto è il più duro, ma anche il seguito non lascia respiro. La pendenza diminuisce leggermente in prossimità delle gallerie che sbucano nell'anfiteatro finale, per superare il quale ci sono due tornanti molto panoramici.
LO ZONCOLAN DA SUTRIO
Questo tracciato è il fratello gemello di quello del versante di Ovaro, il mito per eccellenza, quindi la fatica non è di poco conto.
Caratteristica del versante est da Sutrio è la discontinuità delle pendenze.
La prima parte di 8 km sale con pendenze discontinue, alternando tratti duri (massimo 13%) a tratti dolci.
Dopo l'ottavo km la strada spiana per circa 1,5 km dove si riprende fiato prima di iniziare il tratto più duro: sono gli ultimi 3500 metri, nei quali la pendenza media è del 13% con punte più alte del 20% nell'ultima rampa di 700 metri.
LO ZONCOLAN DA PRIOLA
Chiamato anche il lato oscuro dello Zoncolan perché mai stato ufficializzato come tracciato, questa salita mette alla prova spirito e gambe di coloro che provano l'impresa.
La difficoltà non è tanto per le percentuali medie molto simili al versante di Ovaro, ma per come madre natura e il popolo carnico hanno forgiato le ripide rampe che lo caratterizzano.
Tuttavia, la fatica viene ampiamente ripagata: raggiunta la vetta, si è guadagnato un sogno.
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Autore: Luca Dorotea megazine@megmarket.it