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L’Ostrica Rosa, la Perla del Delta del Po

Simbolo di classe e raffinatezza le ostriche rosa, provenienti dall’Occitania, hanno trovato nella zona del Delta del Po veneto l' habitat ideale

L’Ostrica Rosa, la Perla del Delta del Po

Simbolo di classe e raffinatezza le ostriche rosa, provenienti dall’Occitania, hanno trovato nella zona del Delta del Po veneto e più precisamente nella Sacca degli Scardovari, un habitat ideale dove crescere, diventando una vera eccellenza che fa bella mostra di sé sulle tavole più ricercate, ben oltre i confini della regione.

Un nome che arriva dalla Francia

La varietà si chiama "Tarbouriech – perla del delta" e porta il nome di Florent Tarbouriech, l’ostricoltore francese che le ha 'create'.

L’idea si è rivelata vincente, in costante equilibrio tra acque salate e dolci, la coltivazione è di tipo verticale, basata su movimenti d’acqua motorizzati, alimentati da energia solare o eolica, che simulano l’andamento delle maree di cui le ostriche hanno bisogno e che sono assenti nel territorio della Sacca.

I numeri

Se ne producono circa 4.000 alla settimana e prima di arrivare sulla tavola, le ostriche vengono maneggiate più volte e pulite una ad una. La qualità è eccellente e il gusto delicato ha una persistenza straordinaria, così come straordinaria è la capacità di sopravvivenza di questo tipo di mollusco dopo la raccolta, che arriva fino ai 30 giorni, oltre il doppio rispetto alle ostriche maturate in Francia, maggior produttore di ostriche nell’Unione Europea, con ben l’85% delle circa 100.000 tonnellate allevate annualmente in Europa.

L’abbinamento ideale

Pur non disdegnando il classico binomio ostriche e Champagne, i ristoratori locali consigliano bollicine italiane, dal Franciacorta al Trento Doc, ma anche nomi meno noti, purché dotati di personalità, per esaltare il carattere della pregiata “Perla del Delta”.

Tag: ostriche rosa, perla del Delta del Po, Veneto, Tarbouriech, champagne, Trento doc

Autore: M.N. megazine@megmarket.it