Nei tempi passati nel nostro basso Piemonte, le fiere autunnali e invernali erano gli ultimi appuntamenti per poter acquistare prodotti per l’inverno e i pochi regali per chi se lo poteva permettere per Natale.
Le fiere in questi ultimi anni sono aumentate, alcune storiche e alcune studiate appositamente per rilanciare i prodotti di territorio. Sia l’una che l’altra comunque hanno uno scopo enogastronomico e turistico di notevole importanza.
Questi prodotti poco conosciuti ai più, ma di grande duttilità e utilizzo nei tempi passati, erano alla base del mantenimento e sostentamento delle popolazioni locali.
Ricordiamoci che supermercati e frigoriferi non c’erano. Per citare qualche prodotto possiamo ricordare la fiera di Piozzo che ha come protagonista la zucca, la fiera dei Cavoli a Margarita, la fiera dei porri a Cervere dove è stato fatto un grandissimo lavoro sia nella produzione che nella divulgazione con risultati straordinari.
La fiera fredda a Borgo San Dalmazzo dove avviene una vera e propria celebrazione della lumaca. A Carrù la fiera del Bue Grasso, in questo piccolo comune ai piedi della più conosciuta Langa del vino, si cucina bollito dalle 5 di mattina sino alle ore piccole con maree di persone che si recano a degustarlo.
La fiera di Santa Lucia a Ceva dove vengono esposti i più bei capi di razza piemontese. Ma una menzione speciale però va a Caprauna, un piccolissimo comune piemontese già sul versante ligure in valle Pennavaire, la vallata che si apre sopra ad Albenga (SV).
Qui vengono coltivate le buonissime e famose rape. Fino a pochi anni fa hanno rischiato l’estinzione. Grazie alla lungimiranza del sindaco di allora Rinaldo Arnaldi, del presidente della Comunità Montana Alta Val Tanaro Giorgio Ferraris e a Slow Food è stato istituito un presidio sulla rapa per la tutela, la valorizzazione e il recupero delle colture montane. Non è una rapa comune: polpa giallognola, buccia biancastra, di sapore dolce e inconfondibile anche degustandola cruda. Assolutamente da provare!
Coltivata nei terrazzamenti dove a volte bisogna lavorare senza l’ausilio delle macchine agricole, raccoglie nel suo frutto anche probabilmente l’influenza della brezza marina, essendo il comune di Caprauna affacciato sul mare che dista pochi km.
Questo angolo di Piemonte forse meno conosciuto delle Langhe o dei bellissimi laghi, possiede delle chicche di notevole pregio ancora tutto da scoprire e da provare!