Semplice, buona e sostanziosa, la polenta ha sfamato per secoli intere generazioni e dopo essere stata “dimenticata” a causa delle nuove mode gastronomiche, oggi torna alla ribalta come piatto della tradizione, servita in moltissimi ristoranti, soprattutto nella stagione fredda.
La ricetta classica prevede l’utilizzo della farina gialla di mais che arrivò in Europa nel 1500 grazie all’esploratore Cristoforo Colombo che in America trovò il granoturco, da lui descritto come “una specie di grano chiamato dagli indigeni mahis”.
Oggi però esistono diverse varietà di polenta: dalla taragna, di mais e grano saraceno, a quella nera con solamente grano saraceno, alla bianca tipica del Veneto, realizzata con la farina di mais bianco, fino alla gustosissima “polenta uncia” con l’aggiunta di burro fuso e formaggio.
La tradizione vuole che la polenta venga cotta in un paiolo di rame dal fondo spesso e ricurvo, sul fuoco di legna, molto lentamente. Per ogni litro d’acqua occorre calcolare 300 g circa farina di mais per una polenta soda, 250 g circa per una polenta di media consistenza e 200 g per una polenta molto tenera.