Si consuma principalmente a Natale, Pasqua e in occasioni speciali.
A forma di chiocciola, contiene un goloso ripieno a base di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa e scorza di limone grattuggiata.
In friulano, il termine “gubana” sta a indicare “una grande fortuna” ma il nome del dolce, si pensa derivi dal verbo sloveno “gubati” ovvero “fare pieghe”, tratto indispensabile per garantire la sua corretta lievitazione.
Le origini del dolce risalgono già a partire dal 1409, quando fu servito in occasione di un banchetto per la visita di Papa Gregorio XII a Cividale del Friuli. Con il passare del tempo, la Gubana si convertì in una vera e propria merce di scambio e questo fa capire quanto fosse importante per gli abitanti del luogo.
Addirittura, il testo di un contratto del 1576, la valuta al prezzo di “una lira di venti soldi”, esattamente lo stesso compenso riservato ai muratori professionisti per un’intera giornata lavorativa!