“In vino veritas” è una frase che ha origini antichissime, venne infatti usata per la prima volta del 2 d.C. in Grecia dal sofista Zenobio e venne poi ripresa anche in epoca Romana da vari autori tra i quali Plinio il Vecchio.
Secondo il celebre poeta Verlaine, “la bottiglia è lo specchio dell’anima”.
Esiste davvero un rapporto tra vino e personalità? Sono diverse le ricerche che cercano una o più risposte a questa domanda e vi riportiamo alcuni dati interessanti.
Le donne che amano i vini bianchi sono dirette; quelle che amano le bollicine sono socievoli, entusiaste e curiose. Mentre i passiti sono amati dalle signore più “nostalgiche”.
Ma esiste anche la Nostalgia del futuro e tante volte introspezione significa riflessione e visione.
Gli uomini che amano il vino rosso sono persone concrete; quelli che prediligono i bianchi sono spontanei e chi preferisce i frizzanti è divertente e socievole.
Stando ai rossi, gli studi rilevano che un costante sceglie il Chianti, un riflessivo l’Amarone, un testardo il Barolo e un visionario il Brunello di Montalcino.
E ancora.
Le bollicine sono decisamente unisex, piacciono proprio a tutti a prescindere da età, sesso, carattere e provenienza.
Lo Spritz è una cosa da giovani, che piace soprattutto agli under 38, ma ad amarlo sono anche le donne.
Gli enoturisti sono in genere abitanti delle grandi città sicuri di sè, socievoli e fiduciosi, amano scoprire i territori e conoscere sempre cose nuove.
Sarà vero?
L’importante è bere bene, con giudizio, moderazione e gusto. E’ così che si riesce davvero a apprezzare un buon calice, ma soprattutto a vivere il tempo che è l’unica cosa che ci aiuta a capire chi siamo e come vogliamo vivere.