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La castagna "Garessina"

Detto anche il pane dei poveri, questo piccolo frutto ha nutrito e alleviato dai morsi della fame moltissime generazioni di persone

La castagna "Garessina"

Non pare certa l'origine, si sa comunque che è diffuso in Europa, Asia e Americhe

Sul territorio italiano ha avuto nei secoli scorsi, una grande diffusione per il semplice fatto che veniva consumata tutto l'anno contrariamente a quanto si possa pensare ovvero che sia prevalentemente autunnale. Questo grazie anche alla sua facile diffusione nell'arco del territorio montano, sia alpino che appenninico.

In modo particolare parliamo della castagna "Garessina" della tipologia "gabbiana", coltivata in modo assolutamente naturale prevalentemente nel territorio del basso Piemonte. Questo nome viene dato dal paese che sta al centro della Val Tanaro, Garessio

Viene raccolto intorno a ottobre e poi messo ad essiccare in strutture antiche dette "scau" (seccatoi). Vengono sistemate su delle grate e fatte essiccare , tenendo il fuoco acceso a bassa emissione di calore per circa 40 giorni e 40 notti. 

Questo procedimento fa sì che le castagne essiccate abbiano un sentore molto piacevole e delicato di affumicato. Passati i 40 giorni, vengono battute e private della buccia.

Il risultato è che si avranno delle piccole castagne dolci e di colore giallino.

La sua concentrazione zuccherina fa si che la castagna sia molto nutriente. I montanari erano soliti al mattino, prima di recarsi al duro lavoro in campagna,  consumare una scodella di castagne bollite calde e latte appena munto

Attenzione!!!! le castagne vanno cotte direttamente mettendole nell'acqua e accendendo il fuoco senza lasciarle a bagno. 

Si possono anche consumare come caldarroste (dette in piemontese Rustie o Mundai) oppure fresche e bollite (dette in piemontese Fruie). Sono utilizzate anche per dolci, i più famosi sono il Monte Bianco o castagnaccio o anche utilizzando la farina per farne del pane.

La farina che è semplicemente data dalla macinazione delle castagne essiccate è anche un ottimo sostituto in alcune preparazioni di dolci della farina di frumento e quindi utilizzabile per i celiaci

Gustatele come volete! sappiate comunque che questo prodotto di territorio, sano, naturale, nutriente e a km 0 può essere una delizia per il palato e ha poliedrici utilizzi. 

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Paolo Pavarino