Nicola Taddonio: vi racconto Matera

Matera, città della Cultura e non solo. Un patrimonio straordinario da scoprire, vivere e raccontare

Nicola Taddonio: vi racconto Matera

Matera, città della Cultura e non solo. Un patrimonio straordinario da scoprire, vivere e raccontare  e noi lo facciamo insieme a Nicola Taddonio, archeologo, guida turistica, scrittore, ma soprattutto grande appassionato e conoscitore della sua città e della sua terra.

Immaginiamo un breve tour per la città, dove ci porta?

Matera è davvero un luogo straordinario ed unico al mondo, in cui passare tanto tempo a scoprire ogni angolo nascosto. Per chi invece di tempo ne ha poco, resta irrinunciabile una passeggiata nel centro storico. Inizierei da alcuni degli spettacolari scorci sugli antichi rioni "Sassi", nel loro peculiare e armonico rapporto con le pareti di roccia della Murgia che si spalancano nella profonda gola della Gravina. Ma è anche importante, per comprenderne il significato centrale nella storia umana, visitare i Sassi dall'interno, entrando nel ventre della roccia, nelle cavità in cui erano custoditi i tesori della comunità materana, in primis l'acqua e il grano: cisterne e palombari si dipanano per migliaia di metri quadrati nel sottosuolo. Ma sarebbe sbagliato presumere che la comunità materana fosse costituita solo da poveri contadini: gli splendidi affreschi delle decine di chiese rupestri o la magnifica cattedrale medievale sono lì a testimoniarlo. In alternativa ai tour più classici, un modo interessante e originale per scoprire la città può essere quello di ripercorrerne la lunga storia attraverso il cibo, come nel mio tour "archeo-enogastronomico" che inizia dal pane di Matera IGP, prodotto sin dal Neolitico, quando la storia della comunità materana ebbe inizio, 8000 anni fa.

Quindi arriva il momento della buona tavola, cosa mangiamo?

Quando si tratta di mangiare, a Matera la scelta si fa ampia e variegata e, negli ultimi anni, con un'elevata qualità media. Eppure, dalle trattorie, ai bistrot, ai ristoranti stellati, il comune denominatore resta l'eccezionale qualità dei prodotti del territorio materano, a cavallo tra le Murge, le dolci colline del Bradano e la valle del Metapontino, come i carnosi funghi cardoncelli, la salsiccia pezzente, il caciocavallo podolico o gli ottimi legumi. Non è forse un caso se, in una città così antica, spicca l'elemento base dell'alimentazione umana: il pane di Matera IGP, fatto con semole rimacinate di grano duro locali, acqua, sale e lievito madre, panificato in forme particolari (alto o a cornetto). Con la sua gialla mollica alveolata e profumata e la sua crosta croccante, è squisito anche semplice e fresco, magari con un filo d'olio, o nell'insalata di arance come lo preparava mio nonno, oppure, raffermo e accompagnato da verdure di stagione, nella cialledda. Lo si trova però in tante varianti, perfino come dolce in un sorprendente cannolo materano farcito di ottima ricotta vaccina. Assoluta regina della cucina contadina materana è però la crapiata, squisita zuppa di grano e legumi legata ad antichi riti agrari che ancora oggi i materani preparano e mangiano insieme il 1 Agosto. 

E quali vini beviamo?

Il Matera DOC significa soprattutto Primitivo. Un vino rosso e antico, che sta conquistando un successo dopo l'altro grazie al rinnovato impegno profuso nella sua produzione. Il suo sapore rotondo e vellutato, il ricco bouquet fruttato e inebriante, ne fanno un vino molto beverino, a dispetto del grado alcolico importante. Meno impegnativi ma sempre ottimi i blend e i bianchi (Greco e Malvasia bianca di Basilicata) previsti dal disciplinare. Anche l'Aglianico riesce a rendere ottimamente, seppur con note diverse, nel territorio materano: particolarmente interessanti le bottiglie prodotte dalle aziende a ridosso della costa ionica, dove sole e mare sanno farsi sentire.

Ci ripercorre le tappe del suo percorso di studi e professionale...

Mi sono formato tra l'Università della Basilicata e quella di Foggia, completando gli studi nella Scuola di Specializzazione in Archeologia di Matera con il massimo dei voti. Durante il percorso accademico ho avuto modo di studiare la storia antica del nostro territorio e partecipare a numerosi scavi archeologici in alcuni dei siti più importanti della Basilicata, come Torre di Satriano e Rossano di Vaglio, ma anche a Pompeii e nell'isola di Pantelleria. Ho poi proseguito la mia attività di archeologo professionista per alcuni anni, decidendo di conseguire l'abilitazione di guida turistica nel 2013. Nel 2015 ho creato un sito internet (sassitour.it) e mi sono lanciato nell'attività come libero professionista. E così, mentre la crescente visibilità internazionale attirava sempre più visitatori a Matera, ho iniziato a concentrarmi sull'ambito del turismo culturale ed enogastronomico, offrendo percorsi guidati prima solo in città e poi in tutta la Regione Basilicata, senza mai abbandonare l'attività di archeologo, che ho portato avanti anche durante gli anni del boom turistico. Tra 2018 e 2020 ho infatti seguito i lavori di rifacimento della viabilità nel Sasso Caveoso, e collaboro tuttora con enti pubblici e committenti privati. Nel 2020 ho inoltre messo a frutto la mia esperienza pubblicando il mio primo libro, "Basilicata, le 100 meraviglie (+1)", per Typimedia Editore di Roma. E non ho certo voglia di fermarmi qui!

Che cosa le piace del suo mestiere?

La possibilità di fare ogni giorno una nuova scoperta! Che siano antichi resti o l'umanità di un gruppo di persone dall'altra parte del mondo che accompagno in giro, la mia attività mi regala spessissimo occasioni per imparare qualcosa di nuovo e crescere come persona, prima che come professionista. Inoltre devo confessare che dà sempre una bellissima soddisfazione sentire il vivo entusiasmo e la meraviglia che la gente prova per i luoghi che amo, la mia città e la mia regione.

Cosa sogna per la sua città?

Che il percorso intrapreso dagli anni '50 e culminato nel 2019 non si fermi né venga deviato, ma che prosegua per regalare alla mia comunità e in special modo alle generazioni più giovani un futuro basato innanzitutto sulla consapevolezza di ciò che quello stesso percorso rappresenta. Di come esso sia il frutto della nostra comunità e della sua storia, capace di dar vita ad uno straordinario paesaggio antropico e naturale che andrà protetto ad ogni costo.

Tag: Nicola Taddonio, sassi, pane di Matera, Aglianico

Autore: megazine@megmarket.it 

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