Case Studies

Amaro il bilancio del miele italiano

Amaro il bilancio del miele italiano

I primi cinque mesi del 2024 hanno evidenziato un calo della domanda di miele nazionale da parte delle principali aziende di confezionamento e commercializzazione, dovuta alla contrazione dei consumi finali e delle esportazioni. Il rallentamento degli scambi e il conseguente accumulo di scorte, evidenzia ISMEA nel report Tendenze, hanno avuto un impatto negativo sui prezzi, nonostante il calo dei raccolti della scorsa primavera. I listini all'ingrosso, salvo poche eccezioni, si sono mantenuti infatti sui livelli particolarmente bassi del 2023, con il miele di acacia e il millefiori ai minimi degli ultimi 7 anni. A condizionare il mercato anche la presenza di prodotto estero a prezzi concorrenziali che l'Italia importa specialmente dall'Ungheria, Polonia e Ucraina. L'import pesa il 46% del fabbisogno nazionale, con oltre 24 mila tonnellate di prodotto acquistato dall'estero, in lieve flessione rispetto ai quantitativi record del 2022 (-2%), per un valore prossimo agli 80 milioni di euro (-17% sul 2022 a causa del decremento generalizzato dei prezzi esteri). La produzione nazionale di miele è stata stimata per il 2023 in circa 22.000 tonnellate, in flessione del 12% rispetto all'anno precedente. Nonostante le preoccupazioni dei produttori, il settore apistico continua ad attrarre nuovi operatori, sia a livello professionistico che hobbistico. Il numero degli apicoltori in Italia è in costante crescita: nel 2023, secondo le registrazioni nella Banca Dati Nazionale Apicoltura se ne contano quasi 75.000, con un aumento del 37% rispetto al 2019. Di questi, oltre 55.000 sono produttori non professionisti, segnando un incremento del 44% rispetto al 2019. Gli alveari presenti sul territorio nazionale nel 2023 sono oltre 1,53 milioni, in calo del 2% rispetto al 2022. Di questi, l'82% appartiene agli oltre 19 mila apicoltori professionisti. Il Piemonte si conferma la regione con il maggior potenziale produttivo, con oltre 2.600 apicoltori professionisti che possiedono oltre 177.000 alveari, rappresentando il 14% del totale nazionale.  

Fonte ISMEA