Il testo della risoluzione invita i governi e le istituzioni del mondo intero a riconoscere il valore dell’olivo, un albero che unisce tutti i popoli poiché è diffuso in tutti e 5 i continenti.
L’olivo significa cultura, economia, territorio, paesaggio. Rappresenta occupazione e sicurezza ed è una risorsa naturale dalle antiche radici per le comunità rurali; un elemento catalizzatore dell’economia e fortemente rappresentativo del paesaggio.
L’olivo è anche simbolo di pace e tratto comune tra i popoli del Mediterraneo dove si concentra la maggior parte della produzione di olio di oliva.
L’olio di oliva e le olive da tavola, alimenti della tradizione, sono gli ingredienti fondamentali della dieta mediterranea. Con la loro gran varietà di sapori e aromi danno vita a una gastronomia unica, apprezzata in tutto il mondo. Per non parlare delle proprietà salutari e nutrizionali dell’olio e delle olive e del ruolo, ormai ampiamente riconosciuto, che svolgono per la prevenzione di talune patologie.
L’Italia è il secondo Paese produttore di olio d’oliva dopo la Spagna e precede Grecia, Turchia e Marocco. Nel nostro Paese sono presenti ben 646.326 aziende olivicole, che con i loro oliveti occupano una superficie di 1,2 milioni di ettari. I frantoi attivi sono 4.475 e le attività industriali legate al comparto sono 220. Le regioni che trainano la produzione sono la Puglia (49%), la Calabria (14%) e la Sicilia (11%). Nel 2021 il fatturato del settore oleario ha superato i 3 miliardi di euro.