Se anche l’UNESCO, ha riconosciuto la pizza, o meglio ”L’Arte tradizionale del pizzaiolo napoletano”, come patrimonio culturale dell’umanità, vuol dire che si tratta di qualcosa di davvero speciale, un valore che, come dice la motivazione, viene “trasmesso di generazione in generazione e continuamente ricreato, ed è in grado di fornire alla comunità un senso di identità e continuità e di promuovere il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana”.
Parliamo del cibo italiano per eccellenza, una specialità della nostra tradizione gastronomica che si trova in cima alle preferenze culinarie degli italiani e non solo. Con le sue mille varianti la pizza è un piatto che mette tutti d’accordo ed è considerato un vero e proprio “comfort food”.
Ogni anno, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, patrono dei fornai, il 17 gennaio si celebra la Giornata Mondiale della Pizza e anche dell’Arte dei Pizzaioli.
Per la pizza perfetta gli ingredienti dell’impasto sono semplicissimi: farina 00, acqua, sale, lievito di birra, a cui si aggiungono pomodoro, mozzarella, basilico e olio d’oliva.
Ma allora cosa rende la pizza così speciale?
E’ sicuramente l’abilità del pizzaiolo nel far ruotare il disco di pasta, che deve raggiungere i 35 cm, lasciando il bordo rialzato, che la cottura renderà gonfio, morbido e fragrante. E’ la passione di chi la prepara da intere generazioni. E’ la cultura di Napoli, terra d’origine della pizza e l’identità del popolo partenopeo che di questa prelibatezza ne ha fatto una vera e propria arte esportata in tutto il mondo.
Oggi a Napoli si contano circa 3000 pizzaioli e ogni anno l'Accademia dei Pizzaiuoli Napoletani organizza corsi sulla storia, gli strumenti e la tecnica di produzione della pizza, con lo scopo di assicurare il rispetto della tradizione e tramandare la conoscenza alle future generazioni.
Buona giornata della pizza a tutti!