Il Colle Fauniera, dove si capisce la vita in montagna

Il passato e il presente si incrociano insieme ai mestieri di ieri e di oggi, fra pastorizia e artigianato

Il Colle Fauniera, dove si capisce la vita in montagna

La lunga traversata delle Alpi è proseguita con il Colle di Sampeyre che collega la Valle Varaita con la Valle Maira.

La salita è incredibilmente precisa e regolare: 16 km con una pendenza costante attorno all' 8%. Il fondo stradale è pessimo, con numerose buche alcune anche profonde; bisogna prestare molta attenzione!

In questo lembo di terra, e in altre undici valli in Piemonte addossate alle Alpi italo-francesi, si parla la lingua occitana con cui i Trovatori del medioevo modellarono i loro versi poetici ammirati da Dante Alighieri che, nella Divina Commedia, non esitò a introdurre alcuni versi occitani.

Sceso nel fondovalle, sono entrato nel vallone di Marmora attraverso una stretta strada che si snoda ai piedi di pareti dirupate e conduce ai Colli d’Esischie e Fauniera.

Qui è possibile rendersi conto delle particolarità della vita in montagna, della presenza al passato e talvolta anche al presente di mestieri e di attività lavorative legate all'agricoltura alla pastorizia e all’artigianato.

Il tracciato raggiunge la testata della valle, dove in una moderna malga, sono stato accolto dai margari del luogo che mi hanno offerto un budino preparato con il latte delle loro mucche. Gli ultimi 3 km con una pendenza intorno all’8% raggiungono il Colle d’Esichie.

Ancora un chilometro e mezzo di salita e sono arrivato finalmente ai 2481 metri del Colle Fauniera.

Questo colle è stato scalato una volta al Giro d'Italia del 1999 nella tappa vinta dal bergamasco Paolo Savoldelli che realizzò un’impresa memorabile nella discesa.

In quell'occasione Marco Pantani scattò in salita, conquistando al termine della tappa la maglia rosa, un'impresa rimasta negli annali della corsa rosa, ricordata con un monumento in pietra posto proprio sulla sommità del colle.

La discesa dal Fauniera attraverso il Vallone dell’Arma, mi ha portato nella Valle Stura fino all’abitato di Vinadio dominato dal forte albertino. Questo forte insieme a quelli di Fenestrelle e Exilles, è una delle strutture difensive più importanti del Piemonte e d’Italia.

Da questo grazioso paesino ho imboccato la strada verso i 2035 metri del Santuario di Sant’Anna di Vinadio; di qui inizia la salita di 16 km e 1100 metri di dislivello, su una bella e panoramica strada attraverso un paesaggio di alta montagna. Gli ultimi due km sono i più impegnativi dove le pendenze sono più severe con punte che arrivano al 15%

Il Santuario di Sant'Anna è uno dei Santuari più alti d’Europa ed è luogo di culto e pellegrinaggio molto frequentato e suggestivo in splendida posizione panoramica.

Qui sono stato accolto amichevolmente dal Rettore del Santuario che mi ha salutato ufficialmente durante la Messa facendomi gli auguri per il proseguo della mia avventura.

Due km di discesa e poi ho ricominciato a salire verso il Colle della Lombarda; 6 km con una pendenza media del 7,7% fino allo splendido Lago d’Origials dove la parte più impegnativa della salita è ormai alle spalle. Gli ultimi 2500 metri sono al 4,5%, una pendenza che mi ha consentito di arrivare in cima senza troppo sforzo e di godermi lo splendido panorama verso valle.

Siamo a quota di 2350 metri e il colpo d’occhio è davvero eccezionale.

Autore: Giovanni Panzera megazine@megmarket.it

 

Mi trovo nel Parco Nazionale del Mercantour, uno dei luoghi più selvaggi e al tempo stesso affascinanti della natura provenzale

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