Che avventura: 2400 km, 80 salite, 52mila metri di dislivello in salita

Il nuovo viaggio di Giovanni Panzera dall'Oceano alle Alpi del Mare

Che avventura: 2400 km, 80 salite, 52mila metri di dislivello in salita

Sono partito da Cabo Higuer il punto più orientale del Mar Cantabrico dove inizia la catena pirenaica.

I Pirenei, gigantesca catena montuosa tra le più suggestive e affascinanti d’Europa. Una barriera naturale dominata da valli incantate e strade che conducono a borghi e villaggi medioevali, monasteri isolati e santuari conosciuti in tutto il mondo.

Su queste strade, al confine tra Francia e Spagna, sto scalando i mitici colli pirenaici, diventati famosi grazie alle imprese dei più grandi campioni di ciclismo.

Non mancano le salite al Cirque de la Gavarnie e al Cirque du Trumouse, un’enorme muraglia circolare con pareti alte ben 1700 mt. e una circonferenza di 14 km.

Salita dopo salita verso nord dove inizia la seconda parte del viaggio: il Massiccio Centrale.

Questo gruppo montuoso è caratterizzato dai Puy il più impressionante gruppo vulcanico d’Europa con crateri risalenti a trenta milioni di anni fa. A dominare su tutti il Puy de Sancy e il Puy de Dome.

Attraverso il canyon delle Gorges de l’Ardeche e salgo sul ‘’gigante di Provenza’’ il Mont Ventoux per poi proseguire nel Canyon du Verdon, il più importante canyon d’Europa.

E' lo splendido territorio delle Alpi del Mare con le sue montagne che scendono a picco sul mare ad essere protagonista dell’ultima parte di questa entusiasmante traversata. Risalire la Valle Roja, dopo la devastazione causata dall’alluvione dell’ottobre 2020 assume un significato simbolico, un segno di speranza e rinascita per questo territorio e per i nostri cugini d’oltralpe.

Raggiungo infine il Colle di Tenda, l’ultimo valico di questa incredibile traversata utilizzando l’unica via per ora percorribile: la ottocentesca e ripida strada sterrata, una delle “vie del sale” che attraverso 48 tornanti mi porterà all’antico valico franco-italiano, poi giù in discesa per il gran finale dove davanti al Municipio di Cuneo concluderò la traversata.

L’arrivo a Cuneo è l’occasione per ribadire la grande importanza che ricopre la città nella promozione turistica delle ‘’valli alpine e della città d’arte ’’.

Viene così aggiunto un altro tassello al grande progetto ’’Pedalando tra le aquile’’ che vede unire in un abbraccio ideale le grandi catene montuose.

Prosegue quindi con entusiasmo il progetto iniziato nel 2019, percorrendo tutte le Alpi, per poi risalire l’Italia, l’anno successivo, pedalando sugli Appennini.

Anche questa traversata, come le precedenti, viene effettuata in completa autonomia, trasportando tutto il materiale (tenda, materiale da campeggio, abbigliamento, attrezzatura video-fotografica) all’interno di un carrello al fine di poter affrontare gli oltre 2400 km da un punto di vista diverso: quello del viaggiatore lento.

Un viaggiatore ‘’green’’ che non inquina, non fa rumore, ma entra in sintonia con la natura, la storia, le tradizioni e le genti che vivono in questi territori.  

Le riprese video e il servizio fotografico sono realizzate da mio fratello Teresio.

Per il terzo anno consecutivo il Cav. Merlo presidente della Merlo spa, con tanto entusiasmo e passione è con me questa nuova avventura, come Ferruccio Dardanello con "Le Alpi del Mare’’,  la Famiglia Ricca della Thor di Busca, la Punto Ciclo Conte, la Confartigianato Ancos e l’ATL del cuneese.

A patrocinare l’iniziativa, il Comune di Cuneo, la Confcommercio Cuneo e il Panatlhon International.

Tag: Giovanni Panzera, Pedalando tra le aquile

Autore: Giovanni Panzera megazine@megmarket.it

 

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