Carlo Carlotto: "Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”

Ogni progetto nasce da un seme che va piantato e curato con etica ossia "mantenere ciò che si promette"

Carlo Carlotto: "Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”

Si parla molto di etica e molto spesso lo faccio anche io ma se dovessi dare una definizione di “etico” avrei non poche difficoltà.

Proverei a cavarmela con una frase e un raccontino.

“Etica è mantenere ciò che si promette”. Non l’ho trovata su Wikiquote e non so chi l’abbia detta ufficialmente. L’ho sentita più volte pronunciare da don Sergio Messina e provo ogni giorno a trasferirla nella mia vita.

La favola del colibrì.

Un'antica leggenda africana narra che un giorno nella foresta scoppiò un incendio. Molti animali spaventati cominciarono a fuggire verso la montagna per mettersi in salvo sulla cima innevata. Altri Animali più coraggiosi, tra cui il Leone, il Rinoceronte e l'Elefante cominciarono a discutere sul da farsi e su come limitare i danni. Mentre questi discutevano, un colibrì minuscolo e delicato col suo veloce battito d'ali si diresse verso il lago e prese una piccola goccia d'acqua nel becco. Veloce tornò indietro e lasciò cadere la goccia sopra la foresta invasa dalle fiamme e dal gran fumo nero. Gli altri animali guardavano stupiti e quasi divertiti da tale ostinata azione. Il leone, re della foresta, gli domandò: “Cosa pensi di fare con una goccia? Non riuscirai mai a placare la forza del fuoco” Il colibrì senza fermarsi replicò deciso: “Forse, ma intanto faccio tutto ciò che mi è possibile”. Dopo tali parole, un elefantino, che era rimasto in disparte con la mamma, corse verso il lago e aspirò con la piccola proboscide quanta più acqua possibile e la spruzzò su un arbusto in fiamme. Anche il piccolo rinoceronte seguì l'esempio dei suoi amici cuccioli e riempi la sua bocca d'acqua per portarla verso il bosco. Dopo quegli esempi, tutti i cuccioli presenti iniziarono a prendere l'acqua del lago per spegnere l'incendio. A quel punto il Leone e gli altri adulti smisero di ridere del colibrì e degli altri animali e incominciarono ad aiutare i figli.

Con l'aiuto di tutti gli animali della savana l'incendio fu domato e a fine giornata venne totalmente spento.

Dopo aver festeggiato il leone chiamò il colibrì e disse davanti a tutti gli animali: "Oggi ci hai insegnato che la cosa più importante è dare sempre il massimo e fare sempre tutto quello che ci è possibile, grazie al tuo esempio abbiamo capito che mettendo tutte le nostre forze insieme potevamo spegnere il grande incendio."

Ci chiediamo se sia un’utopia pensare di migliorare l’ambiente in cui viviamo?

Secondo lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano “L’utopia è là, all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi. Per quanto cammini, mai la raggiungerò. A cosa serve l’utopia? Serve a questo: a camminare.”

Credo di essere in cammino, allora, e pure in buona compagnia, considerando le persone che sto incontrando in questo viaggio che parte dal cortile giallo.

Da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”, come pare si dica in Africa.

E se si fallisce?

Prima ancora del “fail fast, fail often” (fallisci in fretta, fallisci spesso), mantra nel mondo delle start up innovative per cui il fallimento è un valore e non un tabù, ho il conforto di un grande poeta nostrano.

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.

(Giuseppe Ungaretti)

Mi piace infine concludere queste riflessioni che possono parere semi serie, con la presunzione di aver invece proposto e stimolato una serie di semi da cui, ne sono certo, si svilupperà rigogliosamente il valore di ogni progetto.

Autore: Carlo Carlotto megazine@megmarket.it

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