Il nocciolo contorto e la Fiera del libro

Una bella riflessione di Alessandro Serena: "Strano ma bello davvero lo sviluppo del nocciolo contorto, come la declinazione della storia nel tempo"

Il nocciolo contorto e la Fiera del libro

Nel 1960 tre dei miei fratelli maggiori erano studenti e insegnanti nelle medie, sempre bisognosi di libri, tanto che regolarmente venivano a casa rappresentanti a proporre novità editoriali che diversamente si trovavano solo lontano, a Padova o Trieste.

Mio padre suggerì di organizzare un Circolo di Cultura con altri universitari della città, senza distinzioni, e realizzare una Fiera del Libro, forse prima in Italia, col sostegno del comune di cui era sindaco.

Così partì un impianto di lievito culturale non solo per Spilimbergo, ma positivo ben oltre i confini provinciali.

Ero la mascotte e sbirciavo libri di fiabe nel corridoio delle scuole.

Quello che mi è stato regalato in cambio dei lavoretti richiestimi aveva in copertina un bimbo cinese di nome Shao-Li e un albero strano fino allora mai visto: un nocciolo contorto.

Circa 30 anni dopo mi è stato regalato un piccolo ramo contorto con qualche radice e l’ho piantato davanti casa.

Ogni anno, quando si agghinda dei suoi fiori penduli color dell’oro, ripenso a quella straordinaria primavera culturale, intensamente vissuta per anni nelle estati della mia adolescenza.

Sulla scorta della Fiera del Libro e con una sua donazione di volumi, il comune ha costituito la Biblioteca Civica, inaugurata nel 1967, che oggi di volumi ne ha oltre 70.000 e dà grande servizio alla comunità.

Appunto come il nocciolo contorto pieno di pendagli, che poi mette gemme come perle e foglie verdi di ordinate geometrie, e produce noccioline, e ospita con favore cince, zigoli gialli, pettirossi e nidi di merli che sfrecciano temerari tra i rami nodosi.

Di quel primo Circolo di Cultura i laureati hanno percorso strade diverse ma ricche per il bene comune: uno è diventato la prima bibliotecaria poi assessore comunale alla cultura, uno è storico trascrittore di pergamene, uno scrittore ed editore, uno presidente di associazione musicale, uno consulente legale di banca, uno commercialista, vari insegnanti di lettere, lingue, filosofia, matematica, e poi ragionieri, direttori di banca, imprenditori, assistenti sociali.

Così per il loro impegno ad organizzare gli scomparti del sapere e i riconoscimenti ai grandi del pensiero (in fondo al corridoio delle scuole medie ricordo un volto a piena parete di Galileo), conobbi anche molti personaggi della cultura friulana, chiamati per conferenze storiche in città, tra cui don Placereani, Carlo Guido Mor, padre Turoldo a proiettare il suo film Gli Ultimi.

La comparsa dei libri “tascabili”, una diversa organizzazione del mercato editoriale, gli sconti al pubblico inizialmente 30% e poi via via brutalmente calati, e non ultima una perdita di prospettiva da parte di enti e di ultimi organizzatori responsabili, hanno segnato il fine ciclo della Fiera del Libro di Spilimbergo.

Poi invece negli anni ’90 ho rinnovato l’esperienza con cari amici di una nuova commissione cultura della parrocchia (ente non politico ma attento a mirare il bene comune), per altre mostre del libro, questa volta tematiche.

Eppure, quando andai nelle migliori librerie di Udine e Pordenone a scegliere libri su tema, è bastato ricordare quella storia ai gestori per avere immediato credito e prestiti, e così poter impiantare una nuova primavera di cultura.

Strano ma bello davvero lo sviluppo del nocciolo contorto, come la declinazione della storia nel tempo.

Oggi che anche la Cina è più vicina ce ne saranno altri a ricordare un buon presente ai nostri figli?

Tag: Spilimbergo, Fiera del Libro, Nocciolo, Cina, librerie, libri

Autore: Alessandro Serena megazine@megmarket.it

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