Alimento antico, dalle molteplici caratteristiche. La farina ha accompagnato l’evoluzione della nostra società.
La prima produzione avviene in Asia Minore, quando l’uomo abbandona il suo stile di vita nomade diventando un coltivatore e allevatore.
Qui inizia la coltivazione del grano.
Vi sono numerose testimonianze storiche sull’utilizzo della farina. I Romani, per esempio, coltivavano diversi tipi di cereali tra cui il farro.
Vi sono varie farine derivanti da grano, mais, orzo, riso, segale, castagne, ceci, mandorle, grano saraceno, farro, avena, cocco, kamut.
Quella più comune è di grano tenero.
La farina è il prodotto della macinazione del frumento che viene "scomposto" in alcuni sottoprodotti: farina, crusca, cruschello, farinetta e germe.
La crusca è l'involucro esterno del chicco del frumento, in genere viene separata, non è utilizzata per alimentazione umana.
Il germe viene separato all'inizio della macinazione per evitare che il suo contenuto ricco di olio possa ossidarsi e irrancidire la farina.
La farinetta ha scarse proprietà panificabili.
Il cruschello, ricco di fibra, è ottimo in miscela con la farina.
La farina è il prodotto ricavato dalla "mandorla farinosa", ossia il cuore del chicco di frumento e è suddivisa in: "00" che è la più usata in assoluto, "0" meno raffinata, "1" possiede più crusca, "2" semintegrale e integrale.
Quest’ultima è completa di chicco, crusca e germe, ricchissima di fibre vitamine e minerali e ha un alto valore nutritivo. E’ di difficile lievitazione e si trova soprattutto in panificazione e non in pasticceria.
La farina, oltre che per tipologia, viene classificata per la forza, la resistenza, l’elasticità e il grado di panificazione.
Autore: V. F. megazine@megmarket.it
Tags: farina, pasta fresca, pane, panetteria
