Enrico Toffoletti: "Un buon pilota? Calma, conoscenza e competenza"

Il campione umano e del volo si racconta, grazie all'intervista acrobatica di Alberto Cocetta: "l'acrobazia è una disciplina che richiede forma fisica e lucidità mentale"

Enrico Toffoletti: "Un buon pilota? Calma, conoscenza e competenza"

Passione, forza di volontà e tanta voglia di sognare: oggi vi raccontiamo Enrico Toffoletti.

Classe 1974, diploma di Perito in costruzioni Aeronautiche conseguito presso l’allora “Istituto tecnico Industriale Arturo Malignani” di Udine oggi “ISIS Arturo Malignani”.

Fin da giovane appassionato e attratto dal mondo aeronautico come curioso, non perdeva occasione per assistere a tutti gli air show che si svolgevano su aeroporti militari che magicamente aprivano i loro cancelli armati al pubblico e accoglievano migliaia di appassionati e curiosi.

Si illuminano i suoi occhi quando mi racconta di epiche corse in bicicletta alla fine degli anni '80 per raggiungere, da Udine, la base aerea di Rivolto dove ancora oggi rimangono vividi ai suoi occhi i ricordi dei passaggi radenti delle Frecce Tricolori, la Pattuglia Acrobatica Nazionale, e le esibizioni mozzafiato delle altre pattuglie provenienti da tutto il mondo.

“Indimenticabili le rumorosissime esibizioni di caccia militari oggi purtroppo non più in servizio e la vista della popolatissima linea di volo con lo schieramento dei velivoli posizionati a regola d’arte in mostra statica”, racconta Enrico.

E non si ferma qui: la passione lo spinge a “trasferte” sempre più emozionanti e così decide di girare l’Europa in cerca di quelle emozioni che lo accompagneranno per tutta la vita. Le sue mete preferite: il Royal International Air Show in UK, l’Kecskemét Air Show in Ungheria, l’Airpower in Austria, solo per citarne alcune.

Nel 2014 dopo anni di attrazione al meraviglioso mondo del volo decide di iscriversi al corso di volo a vela presso la scuola Fly&Joy di Premariacco in provincia di Udine.

Dopo un periodo dedicato al veleggiamento, considerate le sue capacità ed interessi, decide di buttare il cuore oltre l’ostacolo. E’ arrivato il momento di dedicarsi alla forma più spettacolare ed emozionante del volo: l’acrobazia.

Nel 2017 l’esordio nel mondo agonistico del volo acrobatico. Enrico strappa un eccezionale secondo posto nel Campionato Italiano categoria Promozione.

Nel 2018, nella medesima categoria, raggiunge il gradino più alto del podio. Nello stesso anno è suo anche il secondo posto assoluto nel Campionato Italiano categoria Sport.

Nel 2020 ottiene un terzo e quarto posto rispettivamente al Campionato Italiano Volo Artistico e Classe Club, campionati questi tra i più impegnativi, vista la difficoltà tecnica richiesta dai programmi di volo.

Ma tenetevi stretti al seggiolino e seguiteci in questa breve intervista acrobatica 😊.

Enrico raccontaci: quando hai scoperto che saresti diventato un pilota?

È un desiderio che mi ha spinto sin da piccolo a guardare sempre all’insù, verso l’azzurro del cielo. Ricordo che da bambino giravo tenendo sempre in mano un modellino: sapevo già che desideravo volare.  Avevo un bellissimo F104 in metallo! Una cosa magnifica. Purtroppo ad oggi il modellino più bello del mondo risulta “Missing in Action” a causa di vari traslochi perpetratisi negli anni.

Devo ammettere peraltro che il primo impatto con il mondo dell’aviazione non è stato tra i più promettenti. Ricordo che assieme ai miei genitori un dì mi trovavo in aeroporto. Al tempo ci si poteva avvicinare tantissimo all’area parcheggio. Ad un tratto, senza rendermene conto, mi trovavo a faccia a faccia con un Boeing 707 che sprigionava un rumore assordante e il suo nasone mi guardava dritto negli occhi! Ero a dir poco terrorizzato e credetemi avrei voluto scappare il più lontano possibile. Quello fu un momento poco piacevole.

Quali sono le doti principali di un buon pilota acrobatico di aliante?

 1 - Una profonda conoscenza dell’aliante e dei suoi limiti. A volte, quando si vola in “modalità Acro”, alcune figure richiedono tantissima energia, da potenziale a cinetica e viceversa, tanto da portarti a volare verso i limiti dell’inviluppo di volo dell’aliante. Abbiamo tanta energia in cielo, ma bisogna saperla dosare con attenzione e a seconda delle esigenze; è necessario mantenersi sempre inderogabilmente all’interno dell’inviluppo di volo del mezzo aereo.

2 - La capacità di controllo dell’aliante in ogni condizione di volo. I programmi di gara si compongono di diverse figure composte a loro volta da figure geometriche come archi, cerchi e rette. La capacità di controllare l’aliante ci consente di disegnare queste figure. Il looping, per esempio, deve essere un cerchio! Non dobbiamo dimenticare che la nostra unica forza propulsiva è la gravità e con essa dobbiamo fare i conti: a volte ci aiuta, a volte ci ostacola.

3 - La calma. Ci sono delle manovre in cui l’assetto raggiunto diventa, diciamo eufemisticamente, inusuale. Per fare un esempio, in volo rovescio con assetto a picchiare, il tempo a disposizione è pochissimo prima di trovarsi alla VNE (Never exceed speed - Velocità da non superare in nessuna condizione di volo calcolata in base alle capacità delle strutture di rimanere integre). In questo momento la calma e la razionalità devono prendere il sopravvento sulle paure e sulle emozioni. Il controllo dell’aliante deve essere assoluto! Spazio per improvvisare non ce n’è.

Cosa non deve fare mai un pilota acrobatico?

Andare in volo se non è al top della forma fisica. Capita a volte di non essere al 100% e personalmente in questi casi rimando i voli acrobatici al giorno successivo.

Manovra più difficile?

Tutte le manovre sono difficili. Anche le manovre all’apparenza più semplici nascondono delle insidie. Una cosa è portare a termine una manovra, un’altra è portare a termine la stessa manovra in maniera eccellente.

Con il tempo e con l’esperienza si aggiungono al proprio bagaglio acrobatico manovre sempre più complesse, che richiedono il controllo dell’aliante su tutti gli assi in momenti ben precisi applicando una forza ben definita a seconda della figura che si sta volando. L’acrobazia è una ricetta complessa e tutti gli ingredienti devono amalgamarsi con armonia.

Qual è la manovra che ti dà più soddisfazione?

Il Fieseler. Portare l’aliante in verticale, percepire che la velocità si riduce rapidamente, galleggiare per un attimo nel silenzio più assoluto per poi ruotare e precipitare verso il vuoto da mille metri dal suolo è un’emozione fantastica e indescrivibile.

Qual è stata la gara più bella della tua carriera?

Ritengo che la gara più bella sia stata l’ultima del 2020 che mi ha regalato un terzo posto al Libero Artistico di Lucca. Questa gara richiedeva un coefficiente di difficoltà totale molto elevato per la tipologia di aliante usato: un ASK21. Il programma libero, dove ogni pilota esegue un programma a suo piacimento mantenendo il grado di difficoltà richiesto per la competizione implica l’inserimento di un elevato numero di manovre da volare in circa 1200 metri di quota. Per riuscire nella combinazione le manovre devono essere volate con massima precisione e rapidità. Non completare il programma nei limiti di quota previsti, sotto i 200 mt non si fa più acrobazia, implica una votazione nulla (0 punti) da parte dei giudici di gara per ogni manovra non volata. Quindi, è sufficiente non presentare anche solo una figura per sprofondare verso il baratro della classifica! Bene quella gara è stata per me la più bella!

Qual è stata la vittoria più sudata?

Di certo la gara di Promozione 2018 a Torre Alfina (Viterbo) non tanto per la complessità del programma di gara, quanto per l’elevato numero di concorrenti presenti, tutti estremamente preparati e agguerriti. Alla fine delle giornate di gara, leggere il mio nome in cima alla classifica, beh… è stato più che emozionante!! Un’ emozione unica.

Qual è stata l’emozione più forte provata in gara?

Parlerei piuttosto dell’emozione principale provata in ogni gara e potrei descriverla con un unico aggettivo: adrenalinica! In gara, al mattino, concluso il briefing dei piloti con il direttore di gara e i giudici, si procede con l’estrazione che definisce l’ordine di partenza. Dopo questo passaggio la gara inizia e la tensione cresce. Tra piloti ci conosciamo tutti, siamo tutti amici, ma la competizione è competizione e quando arriva il tuo turno, quando tocca a te calarti nel cockpit, serrare bene le cinture di sicurezza e chiudere la capottina, beh, lì dentro sei solo con i tuoi pensieri. Durante la salita ripassi mentalmente il programma, focalizzi quali sono i tuoi punti forti e quelli deboli, finché non giunge il momento di lasciare andare il traino, di allinearsi bene con il campo di gara e dare il 100% per eseguire al meglio il tuo programma. Emozione pura.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel mondo del volo?

Sicuramente continuare l’apprendimento dell’acrobazia. Questa disciplina non consente alcuna tregua nel miglioramento personale; c’è sempre qualcosa da imparare, un dettaglio da sistemare, una figura o parte di essa da migliorare. E un domani, chissà, poter partecipare ad un mondiale dove l’asticella delle prestazioni si alza di parecchio.

Quale buon consiglio per chi vuole intraprendere questa strada e approcciarsi al volo in aliante e a quello acrobatico in particolare?

Divertiti! Il volo in aliante, veleggiato o acrobatico che sia, dà delle bellissime soddisfazioni; per chi volesse avvicinarsi a questa disciplina, il mio consiglio è quello di intraprendere il necessario percorso di studio presso il proprio aeroclub con serietà, ma senza sentirsi sotto pressione per l’obbiettivo da raggiungere e soprattutto senza farsi sopraffare dalla frustrazione dei fallimenti che, inevitabilmente, ci potrebbero essere lungo il percorso.

So che stai facendo il corso istruttori. Qual è l’insegnamento più importante che hai acquisto?

È vero, ho iniziato il corso da un paio di settimane e spero di riuscire a completarlo a breve. Per adesso l’insegnamento più importante è stato quello di non dare niente per scontato: ciò che per te è banale e ovvio, potrebbe non esserlo per un'altra persona, specialmente se questa persona è un allievo con pochissima esperienza di volo.

Situazione simpatica accaduta in volo?

Ogni tanto mi piace prendermela comoda e fare un volo veleggiato. In questa tipologia di volo l’aliante sfrutta le correnti d’aria ascensionali per rimanere in volo. E così capita che a volte ti ritrovi dentro queste correnti a volteggiare in circolo condividendo la stessa “termica” con dei Grifoni. Uno spettacolo unico ed emozionante.

Cucini?

Si, ma niente di particolarmente elaborato. Ogni tanto mi piace adagiare una buona bistecca sul barbecue o preparare un pesce al forno. In cucina, come in ogni cosa, per riuscire ad eccellere ci vuole grande passione e tempo a disposizione. Nel mio caso il primo requisito è soddisfatto, il secondo ahimè no!.

Piatto preferito?

Mi avvalgo della facoltà di non rispondere: la lista sarebbe infinita. Sarebbe riduttivo indicare “un” piatto preferito.

Vino preferito?

Dire che sono astemio sarebbe proprio uno scherzo. In realtà ho una preferenza per le birre, specialmente quelle inglesi spinate a pompa. Se proprio devo indicare un vino che la spunta su tutti gli altri direi il Refosco dal Peduncolo Rosso che fa esaltare il gusto ricco della carne rossa.

 

Grazie Enrico! Persona semplice, affabile e di grande compagnia che ha fatto del volo uno stile di vita.

Al prossimo volo! E come dici sempre tu: ricordate sempre che “Qui non c’è piano”!

 

In silenzio volteggiando nel cielo riscopro l’energia che può sprigionare un’emozione.

E ad un tratto, in piena sintonia con l’assenza di gravità capisco che in fondo dietro ogni gran acrobata si cela sempre una persona semplice e genuina.

Non smettere mai di sognare! Vivi ogni giorno l’emozione nuova che nasce dentro di te!    

Tag: Enrico Toffoletti, Alberto Cocetta, Fly & Joy

Autore: Alberto Cocetta megazine@megmarket.it 

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