Interviste - 09 febbraio 2021, 05:31

Tommaso Stellino, la Sicilia nel bicchiere

Tommaso guida l'azienda Biologica Stellino ad Alcamo, un'eccellenza nella produzione vinicola siciliana

Tommaso Stellino, la Sicilia nel bicchiere

Tommaso Stellino guida l'azienda di famiglia ad Alcamo, in provincia di Trapani e dal 2006 ha deciso di iniziare a produrre esclusivamente vino biologico da vitigni autoctoni. 

Lei è attivo su diversi fronti sia nella sua azienda che presso altre strutture e in azioni consortili. Ci racconta la sua attività?

Devo dire che non mi faccio mancare nulla, l’azienda mi dà un bel da fare, soprattutto da quando nel 2016 si è deciso di iniziare il progetto Biologica Stellino, e ricominciare a fare vino. Dopo anni di esperienza come Agronomo avevo voglia di riprendere a fare qualcosa che mio nonno e mio padre facevano già, quindi ho iniziato  dalle uve per produrre vini biologici. Insieme ad altre aziende, abbiamo iniziato a far gruppo avviando una serie di eventi sul territorio, promuovendo i nostri prodotti e un anno fa abbiamo costituito l’Associazione per la gestione dell’Enoteca Regionale Siciliana – sede Sicilia Occidentale, situata nel Castello dei Conti di Modica ad Alcamo, Enoteca che era stata inaugurata anni fa, senza mai partire veramente.

Devo dire che i tempi sono cambiati, sono nate e stanno nascendo sempre più aziende giovani, che cercano di utilizzare al meglio un territorio molto generoso che per anni è stato sfruttato per un'agricoltura intensiva; oggi invece alla base del nostro lavoro ci sono i principi di una buona agricoltura che riscopre e valorizza le tradizioni contadine e le varietà autoctone, conservando quel patrimonio che i nostri avi hanno selezionato con pazienza nel tempo.

Quando ha iniziato?

Fin da piccolo direi, ma quello che inizialmente era un gioco, per me e mio fratello Pietro, con l’aiuto di mio padre è diventato prima una passione e poi un lavoro. Nel 2003 mi sono state date le redini dell’azienda e ho iniziato la mia avventura da agricoltore. Allo stesso tempo ho seguito anche gli studi in Scienza Agraria che mi hanno permesso di ampliare le mie conoscenze e il mio modo di vedere l’agricoltura. Nel 2006 abbiamo deciso di convertire il metodo di coltivazione da convenzionale a biologico e nel 2016 abbiamo iniziato a  produrre le prime bottiglie.

Nella nostra azienda nulla viene lasciato al caso; cerchiamo di seguire tutte le fasi, dal campo alla cantina. Una semplice passeggiata in vigna diventa un monitoraggio delle uve, una degustazione si trasforma in un confronto; impariamo ogni giorno a conoscere e ad amare il nostro territorio e i suoi vini.

Quali sono i prodotti della sua azienda?

Gli insegnamenti di mio padre Diego prima e gli studi in agraria dopo, mi hanno permesso di vedere le cose in modo diverso e, nel tempo, abbiamo ampliato l’azienda, introducendo nuove varietà, sempre autoctone, e altre specie arboree. Circa il 70 % dell’azienda è coltivata a vite, tre sono le varietà, Nero d’Avola, Inzolia o Insolia e il Catarratto nei tre fenotipi o sottovarietà: Catarratto Bianco, Lucido e Extralucido, i vitigni storici di famiglia.

Tutte e tre le varietà vengono vinificate, in purezza e in biologico.

L’olivo in azienda c’è da sempre, piantato dal nonno di mio padre agli inizi del ‘900. La varietà coltivata è la Cerasuola, un'oliva  in grado di dare un olio intenso e profumato.

Il mandorlo è l’ultimo arrivato, nel processo di diversificare delle specie arboree lo abbiamo introdotto perchè è capace di adattarsi ai climi caldo aridi della Sicilia e storicamente è sempre stato coltivato. 

A quali mercati si rivolge?

Principalmente il mercato è italiano, ma da un paio anni ci siamo affacciati ai mercati esteri (Svizzera, Francia, Canada, Giappone e USA), che mostrano sempre più interesse per i vini siciliani e biologici

Che cosa fa l'Associazione di cui fa parte?

L’Enoteca Regionale nasce per promuovere e valorizzare i vini siciliani, selezionati accuratamente tra i vini regionali. Si occupa di esporli permanentemente nella propria sede o in sedi distaccate, in Italia ed all'estero, di degustazione, vendita e dell'organizzazione di varie iniziative. 

Quali sono gli obiettivi?

Innanzi tutto la promozione del territorio siciliano con le sue eccellenze e le diverse aziende, stimolando le iniziative pubbliche e private per valorizzare tutti i prodotti locali.

Cosa sogna per il suo territorio?

Sogno che gli operatori inizino a prendere consapevolezza delle potenzialità e delle bellezze della nostra terra. L’agricoltura è alla base dell’economia siciliana, e credo che possa essere il motore di un processo di trasformazione per la crescita di un territorio generoso, che grazie al suo clima ci permette di fare una buona agricoltura. Ma la Sicilia non è solo questo; è mare, montagna e enogastronomia.  

Come vede la nuova PAC 2021-2027?

Direi che è una PAC più verde rispetto alla precedente, che vuole guidare gli agricoltori verso pratiche più rispettose del clima e dell’ambiente, in cambio di finanziamenti diretti. Ma sosterrà anche tutte le iniziative volte a lottare contro il cambiamento climatico per una gestione sostenibile delle risorse naturali e quindi penso che porterà ad una maggiore tutela della biodiversità. Un altro punto molto importante è l’attenzione da parte del Parlamento Europeo verso le piccole e medie imprese che in Italia rappresentano la gran parte delle aziende agricole .

Oggi abbiamo davvero bisogno di una PAC vicina agli agricoltori e che sia a misura di azienda, a salvaguardia del clima e dell’ambiente.  

Tag: Biologica Stellino, Alcamo, Enoteca Regionale, Nero d'Avola, Inzolia, Catarratto, PAC

Autore: megazine@megmarket.it 

 

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