Esperienze - 11 febbraio 2022, 05:30

Collio Friulano, vini d'autore

Un luogo ricco di tradizioni, fatto di persone, di colline, di rispetto per la natura

Collio Friulano, vini d'autore

Le terre di frontiera hanno un fascino tutto loro. Per natura sono vivaci, aperte al dialogo e con una identità fatta di elementi diversi, nati al di qua e al di là del confine.

La zona del Collio Friulano è così. Centocinquanta chilometri quadrati compresi tra l’Isonzo e lo Judrio, tra la provincia di Gorizia e la Slovenia.

Un luogo ricco di tradizioni, fatto di persone, di colline, di rispetto per la natura e di grandi vini. In questa zona del Friuli non mancano certo i luoghi da visitare.

La città più rappresentativa è Gorizia con il suo castello medievale. Forse non tutti sanno che anche Gorizia ha avuto il suo Muro, una recinzione, ormai del tutto smantellata, costruita nel 1947 per separare l’abitato di Gorizia, rimasto italiano, a quello annesso all’allora Jugoslavia sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Divideva in due anche piazza della Transalpina. 

E poi c’è Cividale con il caratteristico Ponte del Diavolo le cui arcate poggiano su un macigno naturale nel letto del fiume Natisone. E naturalmente Aquileia che fu una delle più importanti città romane, con il suo straordinario sito archeologico e la Basilica, dichiarati dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.

L’offerta enogastronomica non è da meno con i piatti semplici della tradizione che esaltano i prodotti e i sapori di questa terra. Ne sono un esempio il risotto con lo Sclopìt, il brodo abbrustolito e la Gubana, dolce tipico delle valli del Natisone dalla caratteristica forma a chiocciola, fatto con noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, che solitamente viene consumato a Natale e Pasqua o in occasioni speciali.

Ma i protagonisti di questa zona sono sicuramente i vini, prodotti negli oltre 1600 ettari di terreni coltivati a questo scopo. Il suolo è ottimo per la viticoltura, con arenarie stratificate che rendono il vino piacevolmente mineralizzato.

Il resto lo fa il clima che ha temperature miti e venti costanti in grado di ridurre il livello di umidità, creando le condizioni ottimali per maturazione dell’uva.

Müller Thürgau, Ribolla Gialla, Pinot Grigio, Sauvignon, Riesling, Picolit, Traminer Aromatico e il Friulano del Collio, sono solo alcune delle produzioni di vini bianchi delle oltre 1500 aziende vinicole locali, a cui si aggiungono i rossi come ad esempio il Cabernet, il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Pinot Nero.

Forse non tutti sanno però che molti di questi vitigni sono coltivati anche in California, nelle contee di Sonoma e Napa Valley, poco distanti da San Francisco.

Terre con una interessante vocazione per la coltivazione della vite e la produzione del vino, grazie alle favorevoli condizioni climatiche, geologiche e ambientali e ai numerosi viticoltori di nuova e vecchia generazione provenienti dal nostro paese, che ora vivono lì.

In questo territorio, grande circa 1750 chilometri, si produce il 90 per cento del vino americano.

A nord della Baia di San Francisco, tra la Napa e il mare, i vitigni sono Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Zinfandel e Pinot Noir e nella regione di Sonoma: Sauvignon Blanc, Chardonnay, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Merlot.

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Autore: M. N. megazine@megmarket.it

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