Spesso i due distillati vengono confusi, eppure basta un piccolo assaggio per accorgersi della differenza.
Si tratta di due mondi diversi a partire dal metodo di produzione.
La grappa è prodotta esclusivamente in Italia (unica eccezione per una piccola zona della Svizzera italiana) e il processo di distillazione parte dalla vinaccia, con vinaccioli e bucce, dopo la spremitura dell’uva. La fermentazione è in caldaia e la distillazione successiva avviene nel classico alambicco di rame che permette la conservazione delle caratteristiche aromatiche e di tutti i profumi. La grappa può avere una gradazione alcolica compresa tra il 37,5% e il 60%. Aggiungendo acqua demineralizzata nella giusta percentuale al prodotto della distillazione si raggiungono i gradi ideali, a seconda della tipologia. L’affinamento avviene generalmente in botti di legno, per almeno 12 mesi nel caso di Grappa Invecchiata e per almeno 18 mesi per la grappa Riserva Invecchiata o Stravecchia. Per essere definita "barricata" deve maturare almeno metà del tempo in barrique.
L’acquavite d’uva è invece un distillato di mosto e vinacce fermentate ad una temperatura controllata compresa tra i 18 e i 22 gradi. La distillazione viene fatta all’interno di alambicchi di dimensioni ridotte o sottovuoto. L’affinamento, fondamentale per la definizione del gusto e del profumo dell’acquavite, avviene per diversi mesi in apposite vasche di acciaio o in piccole botti di legno che gli conferiscono aroma e carattere. Nel caso di acquavite di uva rossa l’invecchiamento deve durare almeno 6 mesi. L’acquavite così ottenuta viene diluita con acqua distillata per portarla alla gradazione desiderata, solitamente pari al 40% vol. Infine il distillato, fruttato e fragrante, viene filtrato e imbottigliato.
Che sia grappa o acquavite, ambedue sono ideali a conclusione del pasto, da gustare fresche, ma non fredde, nei classici bicchieri a tulipano.
Tag: grappa, acquavite, distillati, affinamento
Autore: M.N. megazine@megmarket.it
