E' tempo di castagne!

C’è chi ama le caldarroste e chi le castagne lesse, chi le cucina in forno e chi in padella; insomma il cosiddetto “pane dei poveri” piace proprio a tutti

E' tempo di castagne!

C’è chi ama le caldarroste e chi le castagne lesse; chi le cucina in forno, chi in padella, chi al microonde, chi al barbecue. Insomma il cosiddetto “pane dei poveri” può essere cucinato in molti modi e piace proprio a tutti.

La castagna italiana, frutto dell’albero Castanea Sativa, cresce spontaneamente nei nostri boschi, o viene coltivata come il marrone per ottenere dimensioni maggiori.

La castagna fa parte della nostra tradizione popolare e in passato aiutava a sfamare famiglie intere perché da un punto di vista nutrizionale è molto simile a un cereale come il riso o il frumento.

In tempi più recenti l’andare a far castagne è fonte di divertimento per bambini e adulti che in autunno riscoprono il gusto della raccolta nei boschi, armati di scarponcini, guanti e bastoni per aprire i ricci. Naturalmente poi il prezioso “bottino” andrà cotto nella vecchia padella coi buchi per avere le classiche caldarroste oppure bollito, da gustare con il latte come facevano i nostri nonni. Ma le castagne possono essere utilizzate anche come ingrediente per molti piatti, dolci o salati e recentemente persino per la produzione di birra e in cosmetica per preziose creme dalle proprietà benefiche.

Per tutelare la produzione Made in Italy sono stati individuati ben quindici prodotti a denominazione protetta che si trovano in Toscana, Campania, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Lazio.

Poiché la saggezza popolare ci insegna che nulla deve essere sprecato, dai tronchi dei castagni si ricava tradizionalmente legname da costruzione e paleria per l’edilizia, mentre i ricci secchi vengono ancora utilizzati nelle campagne per alimentare il fuoco.

Tag: castagne, marroni, Castanea Sativa

Autore: M.N. megazine@megmarket.it

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