Giovanni Panzera: "Fra Gavia e Mortirolo"

Continuiamo l'avventura sui pedali, fra sorprese e suggestivi paesaggi

Giovanni Panzera: "Fra Gavia e Mortirolo"

Dopo le foto di rito al Passo dello Stelvio, giù in discesa a rotta di collo fino a Bormio, punto di partenza per un’altra salita mitica: il Gavia.

Nella notte un forte e violento temporale ha provocato numerose frane su tutto il territorio e quando dovevo iniziare la salita una brutta sorpresa: il Gavia era chiuso!

Sopra Santa Caterina Valfurva si era staccata l’ennesima frana. Una transenna con una ordinanza e la presenza della Polizia Locale mi hanno tolto ogni speranza. A malincuore ho dovuto tornare indietro, ma il mio pensiero era già proiettato al mitico Mortirolo.

Conquistarlo è l'obiettivo di ogni ciclista. Dopo la sua scoperta al Giro d'Italia del 1991 è diventata una delle salite più famose d'Italia. I numeri parlano chiaro: pendenza media oltre il 10% e punte che sfiorano il 20%.

Anche qui un’altra frana, ma per fortuna, un ciclista del posto, mi ha indicato una strada forestale che mi ha portato più in alto del tratto di salita interrotto. Con decisione ho aggredito questi veri e propri muri di asfalto e con la grinta che ha caratterizzato su questa salita Marco Pantani in una delle sue imprese più significative, salgo chilometro dopo chilometro.

Verso il nono Km finalmente le pendenza sono "normali" ma prima di cantare vittoria mi aspettavano ancora due strappi sopra il 15%.

Anche questa “bestia nera” è stata domata.

Al di là delle difficoltà questo Passo si trova in un ambiente alpino di grandi suggestioni: al rifugio Albioni appena sotto la vetta, mi sono concesso una meritata pausa con un buon caffè e degli ottimi pasticcini offerti dai gestori, persone simpatiche e accoglienti.

Tag: Giovanni Panzera, Passo Gavia, Mortirolo, Pedalando tra le Aquile

Autore: Giovanni Panzera megazine@megmarket.it

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