Col d’Iseran, pedalare fra le marmotte: che spettacolo

"Vale la pena salirci: già dai primi tornanti si ammira un bellissimo panorama e spesso ho intravisto le marmotte rincorrersi tra i massi"

Col d’Iseran, pedalare fra le marmotte: che spettacolo

Lunga discesa verso Aosta e dal capoluogo attraverso la valle del Monte Bianco sono salito verso Courmayeur, la capitale turistica della regione che sorge alle falde del massiccio.

Da Morgex mi attendeva una delle salite più ardue e famose della Valle d’Aosta: il Colle San Carlo. 10 km veramente impegnativi con una pendenza media del 10% e tratti al 15% che ne fano una delle salite più impegnative dell’arco alpino. Era indispensabile trovare il ritmo giusto per non andare ‘’fuori giri’’.

La strada è ampia e risale con numerosi tornanti le boscose pendici della Testa d'Arpy: l'ombra non manca ed i panorami sul fondovalle e sul gruppo del Monte Bianco sono stupendi.

Veloce discesa e poi sono risalito verso il valico del Piccolo San Bernardo, che collega la valle di La Thuile con la Val d’Isère, uno dei Passi storicamente più frequentati delle Alpi già utilizzato in età preistorica.

Il percorso è sostanzialmente agevole, privo di pendenze particolarmente impegnative; ma un gelido vento contrario ha reso più difficile questa ascesa, in cima la temperatura era di soli 5°.

Caratteristica è la statua di San Bernardo da Mentone che proprio sul Colle fondò il primo ospizio destinato ad assicurare la protezione dei viandanti.

All’inizi del ‘900 le Alpi Francesi erano una zona isolata e poco aperta al mondo, e così si decise di costruire una via di comunicazione che permettesse non solo agli abitanti delle montagne un’apertura verso il mondo esterno, ma anche l’opportunità di scoprire le bellezze di queste montagne creando così lo sviluppo del turismo. Nacque così la Route des Grandes Alpes.

I lavori terminarono nel 1937 con la costruzione del valico alpino del Col de l’Iseran uno dei più alti valichi stradali più alti d’Europa, un mostro sacro che non poteva assolutamente mancare nella traversata delle Alpi.

Partito dagli 840 metri di Bourg Saint Maurice, ho percorso l’intera Val d’Isère, ben 40 km di salita per raggiungere i 2770 metri del Col d’Iseran.

E’ una classica salita francese, di quelle non durissime come pendenza, ma che non mollano mai e che si protraggono per tantissimi km e che hanno messo a dura prova le gambe e i polmoni anche perché sopra i 2000 metri la scarsità di ossigeno ha reso ancora più impegnativa l’ascesa.

Ma vale la pena salirci: già dai primi tornanti si ammira un bellissimo panorama e spesso ho intravisto le marmotte rincorrersi tra i massi.

L'arrivo al colle è da brivido non per il freddo ma per l'emozione di averlo conquistato, il panorama è grandioso: in ogni direzione cime altissime e ghiacciai eterni si ergono nel loro maestoso splendore.

Autore: Giovanni Panzera megazine@megmarke.it

 

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