Raffaele De Corato: "La cura è dentro di noi e passa dall'Acqua"

L'autore de "Il Tao dell'acqua" racconta le origini del suo metodo: "Il mio contributo originale alla psicoterapia, consiste in un approccio multisistemico integrato. Il primo è rappresentato dalla combinazione di un metodo olistico con una serie di modelli"

Raffaele De Corato: "La cura è dentro di noi e passa dall'Acqua"

Raffaele De Corato è un uomo sorprendente, come il suo metodo dedicato al benessere. 

Dottore in Psicologia, specializzato in Psicoterapia, Terapia Bioenergetica e Accademico di merito, dopo aver dedicato diversi anni in diversi reparti presso l’Ospedale di Udine, sia come Psicologo che come Docente, nel 1979 ha avviato il suo studio.

De Corato è l'autore del libro "Il Tao dell'Acqua", dove racconta passo a passo la sua esperienza e di recente ha anche attivato una formazione per trasferire la sua esperienza e fare in modo che il suo metodo originale, unico e efficace si diffonda.

“Nel corso della mia carriera, gli studi e le esperienze mi hanno permesso di affiancare le mie specializzazioni tradizionali con altre competenze della Medicina Orientale, che ora metto a disposizione dei miei pazienti per strutturare efficacemente i loro percorsi”, dice il dottor De Corato.

"Il mio contributo originale alla psicoterapia, consiste in un approccio multisistemico integrato. Il primo è rappresentato dalla combinazione di un metodo olistico con una serie di modelli", aggiunge De Corato.

Il primo passaggio terapeutico, consiste nel testare i tre campi di energia che avvolgono il corpo come dei gusci (elettrica, magnetica e polarizzata) attraverso la lettura del polso, o meglio del Rac, il riflesso auricolo-cardiaco scoperto da Paul Nogier e denominato anche Vas, segnale vascolare autonomo.   

Assieme a Raffaele De Corato percorreremo un po' di strada e questo è solo il primo passo, quello in cui raccontiamo le origini del metodo.

La sua attività tanto è difficile da descrivere quanto è efficace. Mi aiuta a raccontarla?  Dottor De Corato, partiamo dall’inizio. Quando inizia il suo metodo?    

Negli anni Ottanta, ho avuto l’occasione di conoscere la tecnica dell’auricoloterapia del dottor Paul Nogier che consiste nell’ individuare punti virtuali corrispondenti agli organi interni, della struttura ossea muscolare e dei neurotrasmettitori quindi ai processi psichici.  Si definiscono virtuali perché a differenza dell’agopuntura cinese ove i punti sono fissi, cioè sempre nello stesso punto, i punti virtuali si attivano solo se c’è una disfunzione e si manifestano cambiando il Riflesso Cardiaco che chiameremo “RAC” ossia riflesso auricolo cardiaco. Questa metodologia ci permette di “leggere” un essere vivente pertanto anche gli animali, con notevole precisione diagnostica energetica e successivamente nella stessa seduta di correggere l’informazione pertanto eliminare o ridurre la disfuzione patologica.  

Dopo qualche tempo, il passaggio alle cosiddette “Acque informate”. In cosa consiste?

Dopo aver padroneggiato l’auricoloterapia e l’auricolomedicina, ho approfondito lo studio delle acque informate mentre cinque o sei anni dopo sono arrivato a trascendere i vari protocolli, trasformando l’informazione in evento biochimico grazie e alle Acque informate e alla meditazione sia attiva che passiva. E da qui il mio metodo.

Come nasce esattamente il suo metodo?

La prima volta che ho avuto la percezione di poter “andare oltre” è stato nel 1985 e, come spesso accade nel campo della ricerca, tutto è nato in seguito a una distrazione, mentre stavo effettuando, soprappensiero, lo screening iniziale a un mio paziente. Il polso mi ha dato una determinata risposta sulla collocazione del campo energetico. Poi ho guardato meglio il filtro e mi sono accorto che stavo usando quello per misurare l’energia magnetica. Allora ho riprovato con il filtro giusto, ma il polso mi ha dato la stessa, identica risposta. Il polso ha risposto alla mia domanda sull’elettrico, anche se stavo utilizzando il filtro magnetico. Detto in altri termini, la risposta è stata coerente con il filtro pensato e non con il filtro utilizzato.  Mi sono allora domandato: ma è il filtro che mette in moto il processo o è la mia consapevolezza? Ho riprovato diverse volte e ho dedotto che è stato il mio “pensiero-intenzione” a modulare un campo energetico coerente, che è quindi rimbalzato sul tessuto o organo che volevo esplorare come se avessi effettivamente usato un filtro-test e che mi ha dato, pertanto, la stessa risposta vasomotoria del Rac. Il filtro, cioé, era solo un “falsariga”e in qualche modo veniva bypassato da qualcos’altro.  Non avevo, però, allora, la consapevolezza scientifica dell’esistenza dei biofotoni. Ora esiste la teoria quantistica che, a mio parere, può spiegare questo fenomeno: la frequenza elettromagnetica del pensiero modifica l’onda in particella. Se avessimo una forte consapevolezza e determinazione, probabilmente potremmo anche creare materia con i biofotoni, così come produciamo onde elettromagnetiche. 

Tags: Raffaele De Corato, fisica quantistica, Paul Nogier, auricoloterapia, benessere, salute, energia

Autore: megazine@mrgmarket.it

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