Quando in cucina svolazza Giangufo

Un personaggio da scoprire con un grande amore per la cucina e una forte lealtà verso l'Amicizia con la A maiuscola

Quando in cucina svolazza Giangufo

Un anno di ricette di Gianangelo Uboldi, per gli amici "Giangufo" e una rubrica tutta sua che continua a riservare sorprese. Oggi lo incontriamo per un'intervista "curiosa" e ricca di novità.

Come nasce il personaggio Giangufo?

Il personaggio Giangufo nasce qualche anno fa quando nella città di Como si decise di installare l’opera di una nota archistar nel punto più panoramico del primo bacino, proprio all’estremità della diga foranea. Un’opera che a parere mio, e di gran parte dei cittadini, nulla centrava con la città, il panorama e lo scienziato al quale venne detto era dedicata. Il fatto mi porto a esprimere parecchie critiche sui social e non solo. Un giorno uscì un articolo, su uno dei giornali cittadini, che titolava più o meno così: i gufi di Como gufano l’opera!

A stretto giro di posta ricevetti un messaggio da un’amica: caro Gian, quell’articolo sembra dedicato a te, quasi quasi da oggi ti chiamo Giangufo!

La cosa mi fece piacere e, considerato che ho sempre trovato il Gufo uno straordinario e simpatico animale, da allora per gli amici sono diventato Giangufo.

Quando sono in vena di scherzi gli amici si divertono a mandarmi immagini o il filmato della risata di Anacleto, il celebre gufo Disney del film “la spada nella roccia”.

Poi ci sono le amiche, quelle più care e adorabili, che mi hanno riempito di gufetti in tutte le salse, dai portachiavi alle calamite, dai pupazzetti alle statuine… in pratica sono un gufo felice, un po’spelacchiato vista l’età ma felice.

Chi è Giangufo?

Chi è Giangufo, al secolo Gianangelo Uboldi… Direi che è la parte più giocosa ma anche più saggia di me. Una specie di grillo parlante che mi segue giorno e notte, è quello che mi permette, alle volte, di essere piuttosto irriverente nelle critiche ma con quella ironia e simpatia che non fanno arrabbiare gli interlocutori. Allo stesso tempo è quello che mi consiglia quando è il momento di non andare oltre. Se vogliamo è anche quella parte scanzonata di me che mi permette di fare qualche innocente marachella scaricando la colpa su di lui…

Che valori ha Giangufo?

Sono valori molto semplici, il rispetto, l’educazione, la famiglia, le tradizioni, l’amicizia.

L’amore per i paesi e le città in cui è cresciuto. Già, il plurale non è un errore perché Giangufo, come Gianangelo ha doppia nazionalità… In pratica ha due patrie che ama allo stesso modo.

Attento osservatore Giangufo dai social racconta la realtà e la verità, cosa pensa del momento che stiamo attraversando?

Dire che Giangufo racconti la verità è un po’eccessivo, diciamo che racconta quella che, a suo parere, ritiene sia la verità… Verità che per altri può essere, lecitamente, completamente diversa.

Gli piace raccontare e commentare la realtà, naturalmente per come la vede e vive lui, e confrontarsi su di essa con gli amici. La cosa più bella è che ha amici fantastici con i quali può serenamente confrontarsi anche se a volte le posizioni sono completamente diverse.

Il momento che stiamo attraversando non è sicuramente bello e in molti ne usciranno con le ossa rotte, economicamente, socialmente e sanitariamente…

Giangufo sostiene che l’unica cosa indispensabile sia la salute e che al resto, in qualche maniera si farà fronte. Io devo credergli…

Giangufo è convinto che il virus sia solo la punta dell’iceberg, dall’impatto col quale ci troveremo di fronte ad un nuovo mondo, molto probabilmente fatto di sacrifici e rinunce ma anche di opportunità dato che dopo ogni caduta ci si deve rialzare e ricominciare a camminare, magari in modo diverso…

La cosa che affligge maggiormente Giangufo è la contraddittorietà, ormai quotidiana, dei messaggi che vengono dal mondo della politica, cosa che ha generato e sta facendo crescere una specie di guerra tra poveri che non porterà a niente di buono. Giangufo si augura che la gente ricominci a pensare con la propria testa e che torni ad aiutarsi, a fare squadra… Solo così si potrà sperare di uscirne in maniera accettabile.

Quali sogni per il 2022?

I sogni per il 2022 sono tanti, come ogni volta che un nuovo anno si affaccia alla ribalta della vita, ma questa volta Giangufo si limiterà a dirvene uno solo…

Giangufo sogna di poter riaprire le ali, tornare a svolazzare libero per il mondo e soprattutto riabbracciare fisicamente gli amici.

Raccontaci la tua cucina?

La cucina di Giangufo è fatta di cose semplici, di tradizioni, di quello che in casa ne ha accompagnato la crescita. Le ricette di mamma e nonna per intenderci, ricette alla quel che c’è in dispensa o arriva dall’orto, ricette alle volte improvvisate sui ricordi dell’infanzia, con qualche ingrediente cambiato perché magari non si usa più. Sempre alla ricerca di quei sapori di una volta che però non si riescono più a riprodurre, sono cambiati gli alimenti ma soprattutto manca un ingrediente introvabile… l’amore di mamma.

Alle volte però so che il Giangufo si concede anche piatti più complessi e raffinati, affascinato da quello che ha visto e assaggiato in giro per il mondo e che ama sperimentare…

Giangufo in pillole:

Nato il: 8/12/1959 (e per questo ha un rapporto speciale con la Madre Celeste)

Sogni: Volare e godersi gli amici

Valori: Rispetto, amicizia, famiglia

Famiglia: Due fratelli, due nipoti, un pronipote, Angela ossia la compagna con cui cammina nella vita da un quarto di secolo abbondante e un gatto...

Piatto preferito: Pasta alla carbonara

Vino preferito: Prosecco, va su tutto… Nei rossi Cannonau di Sardegna. 

Autore: Redazione megazine@megmarket.it

 

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