Il Sindaco Antonio Rubino: "Vi aspetto a Moliterno per degustare il nostro formaggio Canestrato IGP"

"Il turista può trovare l'unione tra gastronomia, natura e cultura, ma soprattutto ciò che oggi desidera di più: vivere un' esperienza"

Il Sindaco Antonio Rubino: "Vi aspetto a Moliterno per degustare il nostro formaggio Canestrato IGP"

Antonio Rubino ha 34 anni. Da 8 mesi è sposato con Catia e, da sempre, è tenacemente radicato al suo paese che ama particolarmente, il Comune di Moliterno, di cui è il primo cittadino.

Antonio nella vita professionale si occupa di beni culturali, valorizzazione e gestione soprattutto di beni archivistici e librari.

Ha lavorato in diverse biblioteche, è anche archivista libero professionista e la particolare passione per la storia lo ha spinto sul terreno della ricerca; è autore di diversi libri e articoli soprattutto sulla storia della Basilicata.

Sindaco, lei è il primo cittadino delle patria di un formaggio speciale, il Canestrato di Moliterno. Cosa attende un turista che raggiunge il suo Comune?

Chi “incontra” il Canestrato di Moliterno IGP, l’unico, quello originale che rispetta il disciplinare e ottiene il marchio del Consorzio di tutela, non può far a meno di voler ripetere l’esperienza. È un prodotto unico perché coniuga un gusto esclusivo con una tradizione millenaria. Pensi che a Murgia S. Angelo, un sito a valle di Moliterno per il quale si è avviato l’iter per il riconoscimento di luogo di interesse culturale, sono stati ritrovati oggetti dell’età del bronzo che testimoniano la frequentazione di pastori durante la transumanza fin dall’VIII sec. a. C.. Tra questi oggetti vi erano alcuni utensili per bollire il latte, utensili dell’arte casearia dell’età del bronzo. Sono una testimonianza materiale di una identità, di un rapporto unico tra Moliterno e la produzione del formaggio. Il nome di Moliterno (secondo Racioppi da Mulctrum = luogo dove si coagula il latte, dove si fa il formaggio) è legato a questa identità millenaria, un’arte che ancora oggi consente di avere un prodotto unico. Il turista trova questa storia ancora viva a Moliterno e la può toccare con mano, anzi può viverla direttamente nelle aree rurali del paese, per poi tuffarsi nel centro storico dove, dopo aver fatto il pieno di natura con i piatti della tradizione che sono tra i più buoni della cucina lucana, può trovare una vera città della cultura. Sette musei con opere dei più grandi artisti internazionali, chiese che sono scrigni di opere d’arte, il castello medievale e poi, il pezzo forte: i moliternesi. Un popolo ospitale, una comunità che sa accogliere grazie alla tradizione di scambi e confronti che ci caratterizzano. Il turista può trovare l'unione tra gastronomia, natura e cultura, ma soprattutto ciò che il turista di oggi cerca: vivere un' esperienza.

Quali sono gli obiettivi di sviluppo turistico e enogastronomico di Moliterno?

Il canestrato rappresenta un macro-attrattore per il nostro territorio e una opportunità di sviluppo ancora non sfruttata pienamente. Bisogna lavorare tantissimo. Moliterno è il suo Canestrato IGP. Non esiste l’uno senza l’altro. Partendo da questo presupposto appare indispensabile ridisegnare un progetto di rilancio e di sviluppo di una risorsa così strategica. E questo non spetta solo all’amministrazione comunale o al consorzio di tutela del Canestrato: tocca a tutti i moliternesi. Uno scatto d’orgoglio comune a difesa di un prodotto che rappresenta l’identità di questo paese. Occorre lavorare e investire per la formazione delle figure professionali impiegate nella filiera e potenziare una nuova programmazione della filiera produttiva attraverso interventi mirati (infrastrutturali e non) nelle aree rurali. Questi gli interventi basilari, partendo dai pascoli e dal sostegno ai luoghi di produzione per poi giungere a un anello fondamentale, che però è stato spesso anticipato rispetto agli interventi sulla filiera, vale a dire la riqualificazione dei “fondaci” (luoghi di stagionatura normati dal disciplinare che rendono unico questo formaggio) presenti nel territorio comunale. Occorre un luogo di stagionatura consortile e occorre valorizzare questi ambienti anche a scopo turistico. Poi viene il settore degli eventi, partendo dalla famosa Sagra che si tiene in Agosto a Moliterno, organizzata dalla fantastica Pro Loco di Moliterno e poi ancora mostre, fiere, convegni, giornate di divulgazione. Il lavoro, si comprende bene, è di lungo periodo e va accompagnato da una sapiente operazione di comunicazione e di marketing (…ma già chi leggerà questa intervista non si deve accontentare di leggere di questo formaggio, deve venirlo a gustare qui!).

Lei cucina? Se sì, qual è il suo piatto di punta?

Ai fornelli sono un disastro! Ma posso imparare; sono circondato da talenti della cucina: mia moglie e mio cognato, mia madre e mia suocera… ma soprattutto il mio vicesindaco, un cuoco provetto.

Cosa significa essere Sindaco in questa fase storica?

È difficile. Non basta avere l’amore per il proprio paese e per la comunità, serve prendersene cura davvero e anche farlo percepire. L’emergenza sanitaria ha monopolizzato l’impegno perché ogni azione si scontra con questa realtà. Ma essere Sindaco in questa fase significa anche saper guardare oltre. In questa fase bisogna saper stare vicino a chi è in difficoltà, ma non dimenticare che occorre programmare il dopo e coltivare speranza. La complessità è materia per i sindaci da sempre, ma in questa fase in modo particolare.   

Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a un impegno così importante al servizio del suo Comune?

Quando mi hanno chiesto di candidarmi ho sentito forte la responsabilità di provare a realizzare un sogno collettivo, ridare a Moliterno un’occasione di centralità, tornare a far parlare di Moliterno nei tanti settori dove ha risorse per costruire nuovi percorsi di sviluppo. Il sogno di rivedere Di Nuovo Moliterno (così si chiama la nostra lista) al centro del confronto e della discussione, senza polemiche e scontri di parte ma con un obiettivo comune pur partendo da idee e posizioni diverse. Il lavoro è arduo e lungo, ma davvero l’onore supera l’onere. La politica vissuta come servizio riempie di senso ogni giornata.

Conosciamo meglio Antonio Rubino

Hobby

Lo sport! Sono arbitro di calcio (dopo una carriera anche a livello nazionale oggi sono osservatore) e adoro il ciclismo che pratico sulle splendide strade della Val d’Agri. Poi ho un hobby non sportivo che è una vera dipendenza: ascoltare le conferenze dello storico Alessandro Barbero (provi anche lei, non ne uscirà facilmente!)

Piatto preferito

La pizza e il canestrato di Moliterno arrostito.

Vino preferito

Qualche nome rinomato potrei farlo, ma preferisco la poesia del vino delle vigne di Moliterno. 

Sogno nel cassetto

Tantissimi. Occuperei troppo spazio.

Valori di riferimento

Responsabilità, rispetto, onestà, fede.

Tag: Antonio Rubino, Canestrato di Moliterno IGP, Regione Basilicata

Autore: megazine@megmarket.it 

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