Giuseppe Filippi: "Il Green è possibile, ma serve una rivoluzione culturale"

Una lunga esperienza in imprese pubbliche e private, raccontata nell'intervista a MEGazine

Giuseppe Filippi: "Il Green è possibile, ma serve una rivoluzione culturale"

Pino (Giuseppe) Filippi, inizia la propria attività professionale nel 1983 come consulente finanziario. Nel tempo si specializza nella finanza agevolata per le imprese e gli enti. Ha ricoperto per oltre 35 anni il ruolo di dirigente in associazioni di categoria professionale, in diverse aziende private e infine in aziende pubbliche operanti nel trasporto pubblico locale e nella gestione di strade, fino al 2020. Attualmente è Amministratore Unico della società di architettura ARCHETRA SRL ed è Responsabile della FINCO per i Rapporti con le aziende partecipate da enti pubblici e loro controllate; è Presidente dell’Associazione Culturale I CICLOPI.

Un Incontro & Racconto assolutamente da leggere.

Green e futuro.  Quali sono le sfide principali su cui dovrebbe concentrarsi il paese?

Il futuro del pianeta dovrebbe essere tassativamente improntato alla sostenibilità, al superamento di tutte le tecnologie e le materie che ci hanno portato al livello di degrado ambientale al quale siamo arrivati. Nuova economia verde- Modello sociale che determina il modello di sviluppo economico e non viceversa- Riaffermazione di una Governance Globale ormai diventata non più rinviabile- Rilancio di modelli politici su scala globale dove il rispetto della dignità dell’essere umano sia posto al centro di qualsiasi scelta politica, economica e sociale.

Mobilità sostenibile: sul tema lei ha lunga esperienza. Quali soluzioni?

E’ un tema complesso e ha bisogno di un approccio prima di tutto culturale e di organizzazione sociale.

Non basta parlare di incremento di auto elettriche, treni e metropolitane al posto di bus a gasolio. Dobbiamo tenere conto che oggi non abbiamo tutti fondi necessari per sostituire tutti i mezzi di trasporto convenzionale con altri a basso impatto ambientale (Elettrico, Metano e possibilmente l’idrogeno). Dobbiamo tenere conto che circa la metà della popolazione italiana risiede in località al di sotto dei 5000 abitanti, questo vuol dire un forte pendolarismo.

L'Europa sta offrendo diverse opportunità alle imprese e ai territori.  In che modo si possono cogliere?

Il PNRR vorrebbe dare l’avvio ad un processo di transizione ecologica. Il flagello del Covid potrebbe agevolare questo percorso. Ad esempio in Italia, e non solo, ci siamo accorti che milioni di persone potrebbero lavorare da casa e non essere così costretti a spostarsi quotidianamente con tutte le conseguenze sull’inquinamento ambientale e gli effetti generali sulla saluta delle persone.

Per cogliere le opportunità che l’Europa ci mette a disposizione occorre innanzitutto mettere le persone nella condizione effettiva di lavorare il più possibile in smart working; cambiare i turni di lavoro per gli uffici e nelle scuole: questo consentirebbe con lo stesso numero di mezzi non inquinanti di trasportare almeno il doppio delle persone e renderebbe possibile e credibile un piano di conversione e rinnovamento del parco mezzi, sia del trasporto privato che pubblico. Inoltre, la possibilità di lavorare da remoto darebbe l’opportunità a molte persone di trasferirsi a vivere in centri minori e ridare un nuovo impulso vitale ai piccoli borghi fruendo di una qualità della vita migliore, sia da un punto di vista ambientale che di relazioni sociali.

Le multiutilities hanno cambiato molto la loro pelle negli ultimi anni. Quale futuro?

Queste società e chi le governa debbono cambiare l’approccio con cui devono essere governate per uscire finalmente dall’assunto che tutto ciò che è pubblico per definizione è deficitario e sgangherato e passare ad un modo nuovo di intenderle, quali autentici vettori di sviluppo delle comunità. Penso al tema del trattamento dei rifiuti, al loro utilizzo come materie da trasformare in energia pulita; penso allo sviluppo del fotovoltaico su tutti gli immobili e aree pubbliche; penso al ruolo nuovo che dovrebbero avere le aziende che si occupano di pianificazione della mobilità: non più meri pianificatori dei flussi di traffico ma autentici soggetti in grado di supportare le amministrazioni locali nel pianificare lo sviluppo urbanistico e socio-economico, affidando a loro anche una funzione impositiva sugli immobili che vengono ad assumere un incremento di valore grazie all’ampliamento delle reti di trasporto e della mobilità in generale.  Insomma, va fatta una rivoluzione culturale su tutti i fronti. Il Pese per ripartire ha bisogno di progetti ambiziosi, di osare, di accettare nuove sfide e soprattutto di comprendere, senza rifiutarla, la modernità che ci avvolge.

Conosciamo meglio Giuseppe Filippi:

Data di nascita: 20 settembre 1956

Hobby: Ama leggere opere letterarie, anche classiche. Ama l’arte, la saggistica, la cultura, lo studio della storia, della filosofia e della politica.

Piatto preferito: Spaghetti al pomodoro, basilico e parmigiano, rigorosamente al dente. 

Vino preferito: Sauvignon

Luogo visitato che ti è rimasto nel cuore: Venezia

Tag: Giuseppe Filippi, ARCHETRA SRL, FINCO

Autore: megazine@megmarket.it

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