Gianangelo Uboldi: il gioco più bello per i bambini? Fare la pasta fresca

Il racconto di chi per passione sta spesso dietro ai fornelli per continuare a scoprire il mondo, stare insieme e condividere il piacere della tavola

Gianangelo Uboldi: il gioco più bello per i bambini? Fare la pasta fresca

Ho scoperto che cucino per rendere omaggio a mia madre. E’ stata una delle più belle scoperte della vita perché quello che cucino è il risultato di quello che ho appreso da lei e dalla nonna. 

Sono ricette semplici e veloci, alla portata di tutti. Questo non significa che mamma non fosse in grado, o che io non sia in grado di fare piatti complessi ma, non essendo un cuoco lascio questo a chi è del mestiere.

Le mie ricette sono semplici, elaborate da una donna che aveva una famiglia di sei persone e una bottega sulle spalle.

Mia madre era una donna che doveva fare i conti col poco tempo a disposizione, con quello che c'era nel borsellino e con quello che si trovava aprendo il frigo o la dispensa.   

Nella ricetta dello Strudel (ndr Lo Strudel della Mamma - Ai Fornelli con Gianangelo del 29.11.2020) qualcuno potrebbe dire che mancano i tradizionali pinoli.

Mancano perché spesso, se veniva voglia di fare festa all'ultimo momento, mamma si arrangiava. I pinoli costavano e non erano una cosa che si teneva in dispensa, mentre qualche noce o nocciola c'era sempre.

Mamma mi insegnò prestissimo a usare il congelatore per risparmiare tempo e a far lavorare la fantasia. 

“Apri il frigo e arrangiati con quello che c'è” diceva.

Altra cosa che mi ha insegnato è quella di valorizzare gli alimenti. Due banalissime uova, ad esempio, se le sai preparare bene, possono essere più buone di un gran piatto fatto male.

Alla scuola di mamma ho imparato tanto e ho ricordi bellissimi.  

Se penso a quando la pasta fresca si faceva in casa e per me bimbo era un gioco, altro che videogiochi. Facevo girare la manovella della macchina per tirare la pasta e mi divertivo.

I tempi però sono cambiati e oggi ci vorrebbero le giornate di 48 ore per fare certe cose. Anche questo mamma lo capì presto.

Ogni tanto però scatta la nostalgia e, qualche volta all'anno, faccio girare la manovella e mi sembra di ritrovare gli antichi sapori. Sembra perché anche l'acqua e le farine sono cambiate con lo scorrere del tempo. 

Altra cosa che diceva mamma è che mangiare è stare insieme per condividere il piacere della tavola.

Devo dire che nella mia vita sono stato fortunato e ho potuto fare un lavoro che mi ha portato a girare il mondo e quindi a frequentare ristoranti di tutti i tipi.

La cosa, unita alla mia proverbiale curiosità non ha potuto che allargare i miei orizzonti culinari. Anche qui c'è lo zampino di mamma, svizzera di nascita e cultura che, una volta sposata non esitò a partire alla scoperta della cucina italiana.

Mangiare è un po' come conoscere e scoprire il mondo.

Ultima annotazione va alla condivisione, saltando quella sacra della famiglia, perché qui il discorso è duplice. 

Alcune volte c'è il dover condividere, alle volte c'è il voler condividere.

Nella mia vita, per lavoro, mi sono trovato a condividere la tavola con le persone più disparate. Non era raro condividere il tavolo di una mensa aziendale con gli operai a mezzogiorno e quello di un ristorante stellato con i dirigenti la sera.

Ho imparato a sentirmi a mio agio in tutte le situazioni, ma non saprei dirvi qual era la migliore. Alle volte l'una, alle volte l'altra.

La vita mi ha insegnato che la differenza non la fa il luogo, non la fa il cibo.

La differenza la fanno le persone con cui condividi.

Ho guardato con chi condivido la mia tavola e ho capito di essere un uomo fortunato.

Mi trovo infatti, nella quasi totalità delle volte, nella condizioni di poter scegliere con chi condividere la mia tavola, senza essere condizionato da nulla, ma solo per il piacere di stare insieme.  

Ho guardato con chi condivido il piacere della tavola e ultimamente ho scoperto di farlo con gente che mi regala felicità, una cosa che riesce a condire alla grande qualunque cibo, una cosa che non è in vendita da nessuna parte.

Tags: Gianangelo Uboldi, pasta fresca, amicizia, mangiare, stare insieme, farina, cucinare

Autore: G. U. megazine@megmarket.it

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