Wine e design, Alto Adige con stile

La tradizione viene interpretata rinnovando l'amore fra il territorio e chi lo vive custodendone la preziosità

Wine e design, Alto Adige con stile

Le prime aziende vitivinicole a sud di Bolzano nacquero tra il 1500 e il 1600.

Cantine inglobate all’interno di imponenti residenze, costruite sui canoni dello stile rinascimentale italiano unito a elementi del gotico tedesco, con portici, loggiati, finestre ornate da bifore e grandi scaloni.

Percorrendo la Strada del Vino dell’Alto Adige se ne incontrano molte, perfettamente integrate nel paesaggio.  

Ma accanto a questi edifici, che racchiudono e raccontano la storia delle grandi famiglie e dei grandi vini di questa zona, ne vediamo altri, moderni e attualissimi, che reinterpretano la tradizione attraverso il design e diventano essi stessi interessanti elementi per una visita.

Circa dieci anni fa l'architetto Werner Tscholl si ispirò alla forma e al movimento della vite per progettare la Cantina Tramin che diventa scultura in metallo, cemento e vetro, per ospitare l'aromatico vino Gewurtztraminen. Risale invece agli anni ’70 Casa Scarpa, alle porte di Bolzano progettata da Carlo Scarpa con cinque muri paralleli, pensati come i filari di una vigna o di un meleto, per formare la struttura principale chiusa da grandi vetrate laterali, in aperto dialogo con le montagne circostanti.

Tetto piano in cemento a vista su pilastri di legno, calcestruzzo lisciato, acciaio, legno di rovere e vetro sono invece gli elementi che accompagnano il turista mentre assaggia il Kaltersee, vino di punta della cantina Manincor di Caldaro, realizzata dagli architetti Angonese-Koberl-Boday. 

Siamo vicini al lago di Caldaro, paradiso dei surfisti in estate e ampio spazio adibito al pattinaggio su ghiaccio in inverno.

A Caldaro si trovano anche l’interessante Südtiroler Weinmuseum, un museo che ripercorre la storia della cultura altoatesina del vino e il modernissimo Winecenter, una spettacolare enoteca, ma anche un luogo di arte e cultura, la cui struttura è stata realizzata dagli architetti viennesi Feld72 con pannelli in fibra di cemento marrone che si alternano a grandi e chiare vetrate.

Per chi invece è più orientato verso un approccio olistico e sostenibile c’è la cantina di Alois Lageder a Magrè.

Il progetto è dello studio Abram & Schnabl di Bolzano che ha usato materiali bioedili e sistemi energetici a basso consumo per ospitare Chardonnay e Pinot Grigio di gran pregio.

 

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