Valtournenche, tra la vetta del Cervino e la Grolla valdostana

Grolla e Coppa dell’Amicizia sono veri simboli di socialità che raccontano, attraverso il gusto, la storia di un territorio alpino e della sua identità fatta di sfide e di vittorie, di paesaggi e sapori unici, di incontri e racconti

Valtournenche, tra la vetta del Cervino e la Grolla valdostana

Il Cervino, la montagna perfetta che sfiora i 4.500 metri, sogno spesso impossibile degli alpinisti di tutto il mondo.

E’ il suo profilo a dominare la Valtournenche, una delle più belle valli delle Alpi Occidentali, percorsa dal torrente Marmore.

Da nord a sud, è lunga 27 chilometri, dalle falde del Cervino a Châtillon. Racchiude una manciata di piccoli comuni che sembrano balconi sospesi sul fondovalle, con la caratteristica architettura alpina.

Piccoli mondi persi nel tempo come Chamois, unico comune italiano senza auto né strade carrozzabili.

Si raggiunge unicamente in funivia oppure a piedi, dai comuni vicini. Il più importante, a 1524 m, dà il nome a tutta la valle ed è un centro sciistico tra i più famosi al mondo, con il comprensorio nella rinomata frazione di Breul Cervinia.

A passeggio nel piccolo borgo anche i muri raccontano la storia delle genti della valle, con i tanti nomi scolpiti in ricordo delle famose guide alpine di Valtournenche, che hanno fatto la storia dell’alpinismo.

Fu una delle prime località sciistiche a nascere nell’Ottocento per accogliere i facoltosi viaggiatori inglesi, grazie alla costruzione di ardite funivie che ancora oggi raggiungono i 3.500 metri del Plateau Rosa.

L’idea fu di un lungimirante imprenditore biellese Dino Lora Totino che nel 1932 realizzò la funivia fino a Plan Maison e successivamente quella fino alla cima Testa Grigia, all’epoca la più alta funivia al mondo.

Grazie a questa impresa il piccolo alpeggio del Breuil si trasformò nella famosa Cervinia il cui ‘domaine skiable’ è ampissimo e comprende anche le piste di Zermatt, sul versante svizzero.

Che sia estate o inverno la bellezza di questi luoghi colpisce sempre, così come lo stretto legame degli abitanti con il loro paese, che si traduce in una esemplare cura del territorio: dagli alpeggi, ai pascoli, ai vecchi rascards di legno e pietra.

La natura ha il suo massimo splendore nella maestosità delle vette alpine.

Ed è facile comprendere perché l’uomo abbia da sempre sentito il desiderio di sfidarle e soprattutto di sfidare se stesso per raggiungere la vetta.

La scalata del Cervino fu un’impresa epica, portata a termine per la prima volta il 14 luglio 1865, dall’inglese Edward Whymper che salì dal lato svizzero e, pochissimi giorni dopo, da una cordata interamente italiana, condotta da Jean-Antoine Carrel, guida di Valtournenche, che lo conquistò dal lato italiano.

Ghiacciai, laghi alpini, boschi, pascoli e villaggi tradizionali, la Valtournenche è un concentrato delle bellezze della Valle d’Aosta ed è anche e soprattutto tradizione e convivialità.

Basta andare in uno dei tanti tipici locali in stile alpino per assistere alla tradizionale usanza della Grolla e della sua evoluzione più recente, la Coppa dell’Amicizia.  

La prima ha tradizioni antiche, che la legano addirittura al Santo Graal del quale ricorda la forma, un grande calice in legno; ha però più beccucci da cui possono bere diverse persone.

Nasce come una grande coppa da vino e il suo utilizzo è documentato fin dall’Alto Medioevo.

Rigorosamente in legno di noce o acero, non ha mai cambiato aspetto e oggi è un vero oggetto di design artigianale. 

L’usanza tradizionale della Grolla valligiana era quella della bevuta comune ‘à la ronde’, cioè il passaggio del boccale di mano in mano in senso orario, augurandosi l’un l’altro buona salute.

Più recente è invece l’usanza, molto simile, della Coppa dell’Amicizia.

La coppa è sempre in legno, ma bassa e larga, provvista di diversi beccucci da cui possono bere, a turno, fino a venti persone.

Fu ideata intorno al 1940 per condividere il piacere del caffè alla valdostana, un forte mix caldo a base di caffè aromatizzato con mela e cannella, a cui viene aggiunta grappa o génépy. 

Prima di essere bevuto il preparato viene incendiato per caramellare lo zucchero posizionato sul bordo.

Grolla e Coppa dell’Amicizia sono veri simboli di socialità, tradizioni vive ancora oggi, che raccontano, attraverso il gusto, la storia di un territorio alpino e della sua identità fatta di sfide e di vittorie, di paesaggi e sapori unici, di incontri e racconti.

Tags: Valle d'Aosta, Valtournenche, Grolla, Coppa dell’Amicizia, sci, Cervinia, Cervino, Plateu rosa, genepy, amicizia, Edward Whymper, Jean-Antoine Carrel, guide alpine

Autore: M. N. megazine@megmarket.it

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