È un liquore antico e nobile a base di amarene, celebrato anche da Gabriele D'Annunzio che lo definiva l’Elisir d’Abruzzo.
Si tratta di uno dei digestivi più noti e diffusi in Abruzzo e nonostante le origini di questo liquore siano probabilmente piemontesi, la Ratafià ha ricevuto il riconoscimento come prodotto agroalimentare tradizionale abruzzese.
Il caratteristico colore è dato dalla presenza della frutta, ma anche dal vino rosso il Montepulciano d’Abruzzo che è parte integrante della ricetta. La gradazione alcolica va generalmente dai 18 ai 22°.
All’origine del nome Ratafià c’è probabilmente l’espressione latina “Ut rata fiat”, che significa ’ratificato’, utilizzata quando si siglava un accordo; secondo altri invece deriverebbe da “Pax rata fiat” ossia ‘la pace è fatta’ che veniva impiegata in contesti militari. In ambedue i casi si fa menzione al superamento positivo di una situazione e al ritorno dell’armonia.
La Ratafià è dunque un liquore di buon augurio, da gustare fresco, possibilmente in buona compagnia.
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Autore: M.N. megazine@megmarket.it