Cremona, il genio di Stradivari e il profumo di torrone

Il Torrone di Cremona è uno dei dolci natalizi per eccellenza, nelle versioni classica e morbida

Cremona, il genio di Stradivari e il profumo di torrone

Acero dei Balcani e abete rosso della Val di Fiemme, questo era il legno usato da Stradivari, l’eccelso liutaio cremonese, per costruire i suoi violini.

Veri capolavori che hanno sfidato i secoli, inconfondibili per la purezza del suono che scaturiva forse dal segreto racchiuso nella speciale vernice ambrata che li caratterizza.

Grazie a Stradivari il nome di Cremona, dove l’artista nacque nel 1643, superò presto i confini italiani, scritto a mano sull’etichetta dei 1116 strumenti a corda che il liutaio costruì in più di 75 anni di attività nella bottega cittadina.

Oggi ne rimangono circa 650, di cui 450 violini, quasi tutti conservati nei più prestigiosi musei e collezioni del mondo, dal Metropolitan Museum of Art di New York al Palacio Real di Madrid e naturalmente al Museo del Violino di Cremona.

Visitare questa galleria espositiva è una grande emozione e permette di scoprire, in un allestimento modernissimo che porta la firma degli architetti Palù e Bianchi, la storia della capitale mondiale della liuteria, attraverso i suoi protagonisti, le grandi famiglie di liutai Amati, Guarnieri e naturalmente Stradivari.

Oltre al museo, Cremona conserva ancora diversi laboratori di mastri liutai che continuano la tradizionale produzione di violini.

Per scoprirli è sufficiente passeggiare lungo le vie acciottolate del centro storico, tra musica, arte, vetrine eleganti, palazzi nobiliari, chiese e piazze. La piazza più famosa della città è Piazza del Comune, di impianto medievale, dove il potere religioso e civile si incontrano. 

Ospita infatti la Cattedrale, con la sua elegante facciata e l’interno arricchito da opere scultoree e pittoriche di notevole interesse, il Battistero ottagonale, il Palazzo Comunale e il celebre Torrazzo, che con i suoi 112 metri di altezza è la più alta torre campanaria in muratura d’Europa. Per ammirare il panorama della città dall’alto, si possono salire i 502 gradini che portano sulla sommità.

La fatica viene ripagata dalla vista incredibile, che abbraccia anche la campagna circostante fino al fiume Po.

Si dice che sia stato proprio questo celebre monumento cremonese, ad ispirare la creazione del famoso torrone, che qui si produce dal XV secolo.

In occasione delle sfarzose nozze tra Bianca Maria Visconti, figlia del Duca di Milano, e Francesco Sforza nel 1441, i pasticceri di corte crearono un nuovo dolce che rappresentasse la città portata in dote dalla duchessa.

Scelsero di riprodurre il Torrazzo, usando come ingredienti albume, mandorle e miele.

Da allora il dolce divenne una tradizione cremonese, prodotto ancora oggi, sia nelle piccole botteghe artigianali che nelle grandi fabbriche. In realtà, ricette simili esistevano fin dal tempo dei Romani, con ingredienti provenienti dall’Oriente.

Il nome si fa risalire al latino torreo, ossia abbrustolire, in riferimento alla tostatura delle nocciole e mandorle che si trovano al suo interno.

Oggi il Torrone di Cremona è uno dei dolci natalizi per eccellenza, nelle versioni classica o morbida a seconda della cottura dell’impasto e al rapporto tra miele e zucchero.

Non mancano poi altre ricette regionali, più o meno elaborate, con pistacchi, cioccolato e frutta candita.

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Autore: M. N. megazine@megmarket.it

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