Sono 57 le case spumantistiche Trentodoc: dalle più piccole alle più grandi, la cura è la stessa. In ognuna di esse il valore aggiunto è il medesimo: etichette diverse, ognuna con la firma della casa di appartenenza, abilità e la precisione di un lavoro svolto per lo più ancora a mano, territorio ed esperienza, intuizioni e tempi lunghi, come sinonimi di qualità. La qualità di Trentodoc.
Dall'Abate Nero il cui nome evoca la mitica figura dell’abate francese ritenuto il padre dello Champagne e le cui collezioni suscitano desiderio di condivisione, alla Famiglia Zanotelli che coltiva i vigneti di proprietà in Valle di Cembra, culla della viticoltura trentina, con uno spirito volto a conservare e trasmettere il patrimonio agricolo culturale del territorio.
Fra i nomi di eccellenza spicca quello di Moser, leggenda del mondo dello sport la cui bottiglia Trentodoc 51,151 celebra il record dell’ora di Francesco, stabilito a Città del Messico nel 1984.
C'è poi Cembra cantina di montagna, la cantina più alta del Trentino, situata a 700 mt di altitudine con circa 400 soci che si dedicano con passione alla viticoltura eroica delle impervie e tipiche terrazze della Valle.
E ancora le antiche tenute dei Conti Bossi Fedrigotti che vivono in Trentino da quasi 600 anni e da oltre 300 coltivano la vite con amore e professionalità. La prima vendemmia risale al 1697.
Senza dimenticare il marchio storico dell’enologia trentina Pedrotti, un’azienda a conduzione familiare con una produzione di nicchia e ancora il sogno tutto al femminile di Mara Mittestainer che con le sue figlie Rossella e Stefania ha creato Mirì, un Trentodoc esclusivo che racchiude la passione e l’amore per la terra trentina.
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Autore: M.N. megazine@megmarket.it