Mi piace analizzare come sta cambiando il mondo del digital marketing per gli hotel e le strutture ricettive.
Un argomento che mi sta molto a cuore, che rappresenta una enorme sfida da affrontare nei prossimi tempi per tutto il nostro settore, legata al cambiamento delle abitudini di prenotazione da parte degli ospiti.
Questo è un argomento a volte trascurato da tante web agency e tanti consulenti che ancora - purtroppo - ragionano in modo un po' limitante , senza dare importanza alla enorme complessità dei percorsi che gli utenti oggi compiono prima di fare azioni significative (leggi: prenotazione).
Le aspettative da parte di tanti albergatori sulle attività digital marketing spesso sono le seguenti:
- attivo quella sponsorizzata su Facebook ed Instagram ed entrano prenotazioni
- faccio partire le campagne di Google Hotel Ads e gli utenti arrivano direttamente sul Booking Engine a prenotare la camera
- invio la newsletter con l'offerta speciale last minute per luglio e vendo le ultime camere disponibili
Tutto ciò, chiaramente, ha una base di fondamento.
La struttura deve attivarsi per aumentare la propria visibilità online in ogni modo su tutti i canali utilizzati dal proprio target.
Ma l'economia comportamentale - altro grande argomento super interessante che sto approfondendo e consiglio di farlo anche a te - ci dice che le cose non sono così semplici.
E qui arriva l'aspetto interessante della psicologia del marketing.
Analizzando i dati di qualche centinaia di alberghi italiani (se vuoi richiedere anche per il tuo hotel un'analisi di questi dati vediamo cosa possiamo fare), la situazione è più articolata del previsto.
Ovvero, che le prenotazioni di importo più rilevante hanno solitamente un processo di prenotazione molto più semplice e lineare rispetto alle prenotazioni di importi più bassi.
Grazie allo studio dei percorsi siamo in grado di rispondere a domande quali:
- è corretto continuare a fare le campagne su Google?
- la SEO sta portando prenotazioni?
- Google Hotel Ads con i tanto famigerati Free Booking Links ci sta generando qualcosa o è stata solo una grande operazione commerciale di Google?
- le email e le newsletter interessano al mio target?
- le campagne sui social servono a qualcosa?
...e decine di altre, in base alla complessità delle strategie applicate dalla struttura.
La grande sfida che interesserà il nostro mondo nei prossimi mesi ed anni sarà proprio questa: studiare i percorsi di interazione e navigazione degli utenti e comprenderli, mettersi nei panni degli OSPITI e dei NON-OSPITI.
Ovvero farsi domande tipo: perchè questo specifico utente, dopo aver fatto il percorso analizzato, NON ha prenotato? Cosa è andato storto?
E' un problema tecnico del sito o del Booking Engine?
Il copy della mail è da rivedere?
Il post sui social non era molto chiaro?
Ho le tariffe non allineate sul canale diretto rispetto alle OTA?
L'utente cercava qualcosa su Google ed è arrivato sul mio sito, ma non era veramente intenzionato a prenotare?
E' assolutamente necessario trovare le risposte.
Tag: Armando Travaglini, digital marketing turistico
Autore: Armando Travaglini megazine@megmarket.it