Dal Mercato

Sono le 17, è l'ora del tè

Verde, nero, bianco, giallo, speziato o aromatico, le varietà sono davvero tante e anche l’Italia ha una sua produzione di ottima qualità

Sono le 17, è l'ora del tè

In Cina e Giappone la preparazione del tè è una vera e propria arte. Ha radici antiche e un rituale molto rigido, che coinvolge anche la sfera spirituale.

Era la bevanda dei monaci buddisti, bevuta per accompagnare la lunga meditazione e aveva un significato molto preciso.

Oggi i cinesi considerano il tè una delle sette necessità quotidiane ed esiste ancora una cerimonia tradizionale per farlo.

Ma il tè delle 5, come noi tutti lo conosciamo è una consuetudine “very British”, che arriva dall’Inghilterra.

Basta passeggiare per Londra per incontrare numerose Tea Rooms dove è possibile sorseggiare un Low Tea accompagnato da dolcetti e tartine, oppure un High Tea che, in questo caso, diventerà il sostituto della nostra cena.

L’abitudine di bere una tazza di tè al pomeriggio si diffuse in Inghilterra verso il 1800. Si dice che sia stata la Duchessa di Bedfort, amica e dama di corte della Regina Vittoria, ad introdurla, per rendere meno lunga la pausa tra la colazione e la cena, gli unici due pasti serviti a palazzo.

La stessa Regina Vittoria apprezzò così tanto l’idea da prendere l’abitudine di organizzare dei veri e propri eventi sociali molto raffinati, che chiamò Afternoon Tea.

Inizialmente le foglie della profumata bevanda arrivavano direttamente dalla Cina e, a causa del lungo viaggio, erano particolarmente costose.

Ma quando gli inglesi si accorsero che la pianta del tè, che appartiene alla grande famiglia delle Camelie, cresceva anche in India, allora colonia inglese, smisero di importarla e la coltivarono localmente.

Agli inizi del ‘900 comparvero in Inghilterra le prime sale da tè riservate ai nobili e gradatamente l’abitudine di bere il tè al pomeriggio entrò a far parte della vita quotidiana.

Le regole per preparare il vero tè all’inglese sono semplici.

Innanzi tutto non si dovrebbe usare il tè in bustina ma quello in foglia, da aggiungere all’acqua della teiera messa sul fuoco e tolta prima che arrivi al bollore.

La dose giusta è di un cucchiaino di foglie per ogni tazza, più uno per la teiera.

L’infusione varia da 3 a 5 minuti a seconda della qualità.

Filtriamo ora l’aromatica bevanda e versiamola nelle tazze, rigorosamente di porcellana.

E’ ammesso aggiungere al tè una goccia di latte, ma il limone proprio no.

Oggi il tè è coltivato in molti Paesi, sia in Oriente che in Occidente e annualmente si svolgono diverse competizioni per celebrare le qualità migliori.

Verde, nero, bianco, giallo, speziato o aromatico, le varietà sono davvero tante e anche l’Italia ha una sua produzione di ottima qualità.

Tanto che proprio pochi giorni fa l’evento Teas of the World di Parigi, unica gara europea accreditata, giunta alla sua terza edizione, ha assegnato la medaglia d’oro per la qualità di tè bianco all’italianissimo Tè Bianco del Verbano, coltivato biologicamente, raccolto a mano e lavorato artigianalmente secondo il metodo tradizionale cinese Bai Mu Dan.  

Tags: te, tea, afternoon tea, Tè Bianco del Verbano, Cina, India, Londra, Teas of the World, Parigi

Autore: M. N. megazine@megmarket.it