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Propoli, la difesa più grande

Il suo nome deriva dal greco e significa "davanti alla città", ossia davanti all’alveare, per proteggerlo

Propoli, la difesa più grande

Le api, si sa, rappresentano un vero e proprio universo, ogni alveare ripropone una società perfetta, composta da circa 50-60.000 individui, che non teme confronti, con tanto di potenti armi da difesa. 

Una di queste è la Propoli.

Furono i greci a definirne la funzione chiamandola pro–polis, che significa davanti alla città, ossia davanti all’alveare, come protezione.

Si tratta di una resina che le api usano per difendere il loro habitat dagli agenti esterni quali muffe, batteri o insetti, per chiudere buchi e crepe, per riparare i favi e rafforzare i loro sottili bordi, come isolante termico, per restringere i punti d'accesso al nido e per mummificare gli invasori uccisi.

La sostanza resinosa viene raccolta dalle gemme di alcune piante, perlopiù pioppi; le api la elaborano attraverso i loro enzimi e poi la uniscono alla cera, creando un composto dal profumo aromatico e dal colore variabile dal verde al rosso, al marrone.

La propoli contiene resine, cera, oli essenziali, polline, minerali e composti organici, per un totale di circa 300 sostanze.

Le sue proprietà più conosciute sono quelle antibatteriche, antimicotiche, antivirali, antinfiammatorie e antiossidanti.

L'uomo sfrutta i benefici della propoli da migliaia di anni. Nell'antico Egitto veniva utilizzata per il rito dell’imbalsamazione, i Greci e i Romani la usavano come cicatrizzante per guarire le ferite.

Allo stesso scopo fu impiegata durante la Seconda Guerra Mondiale.

Sembra che la propoli venisse addirittura aggiunta dai liutai italiani del XVIII secolo alla vernice dei loro famosissimi violini, come ingrediente segreto.

Oggi la propoli rappresenta un prezioso rimedio complementare e un ingrediente base per molti integratori alimentari, da utilizzare come cura o prevenzione, soprattutto per i classici ‘malanni’ del periodo invernale.

Tag: protezione, miele, api, inverno, Greci, Romani, propoli

Autore: M. N. megazine@megmarket.it