Dal Mercato

Cosa non può mancare in casa? La pasta

«Mi metto a scrivere il tuo nome con lettere di pasta» Sono le parole sublimi che il poeta brasiliano Carlos Drummond de Andrade dedica alla propria amata

Cosa non può mancare in casa? La pasta

Totò, nel suo viaggio a Milano con Peppino De Filippo e Vittoria Crispo nel film Totò, Peppino e la… malafemmina, non avrebbe avuto dubbi: giunto nell’albergo meneghino tira fuori dalla valigia le galline e «pasta, pasta bianca», ben 4 chili da consumare in 3 giorni.

Noi non siamo così estremisti ed ecco dunque che, nella nostra buona lista della spesa di fine agosto, vi diamo alcuni semplici (e speriamo utili) consigli per saper scegliere al meglio quale prodotto tenere in dispensa… e soprattutto portare nel piatto!

 

Sette regole d’oro… per la pasta secca

Visto che quella più comunemente in commercio è la pasta secca, ecco un piccolo decalogo messo a punto da consigli di vari esperti che ci indicano la filiera buona, pulita e giusta dal negozio al piatto:

1) L’etichetta non deve essere ingannevole e deve riportare la tabella nutrizionale indicando il tenore proteico e il metodo di lavorazione.

2) Il colore deve essere biancastro e con superficie ruvida, indice di una buona lavorazione al bronzo. Per la pasta lavorata al teflon, la colorazione è giallo o ambra e la superficie è liscia. Ad ogni modo, la colorazione deve essere omogenea, non deve presentare né punti bianchi, né bolle d’aria, né screpolature.

3) L’essiccazione deve avvenire a bassa temperatura e lentamente.

4) In cottura, non deve spezzarsi né rilasciare residui in acqua e/o renderla torbida.

5) Scolata, deve tenere la cottura anche dopo alcuni minuti.

6) Cotta, deve essere elastica e resistente alla masticazione. La sua cottura deve essere “al dente” ovvero non scotta fuori né cruda dentro.

7) Non deve appiccicarsi né essere collosa.

Per saperne di più. 

 

 

c.s.