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Il mercato del vino prima e dopo il Covid-19 secondo l'ISMEA

L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ha realizzato un interessante report che analizza la situazione e le tendenze a livello globale per il mercato del vino

Il mercato del vino prima e dopo il Covid-19 secondo l'ISMEA

L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare nell'ambito del Programma Rete Rurale Nazionale, ha realizzato un interessante report, che analizza la situazione e le tendenze a livello globale per il mercato del vino, tenendo conto anche dei danni causati dall’emergenza Covid 19.

La pandemia ha avuto effetti devastanti in tutti i settori, compreso quello vinicolo, che pure è uno dei più dinamici dell’agroalimentare italiano e dell'intero Made in Italy.

La chiusura di bar e ristoranti per un lungo periodo è stato uno dei fattori determinanti del calo complessivo dei volumi di vendita, che però ha potuto limitare i danni grazie allo straordinario aumento del consumo a casa, segnale che afferma il consolidamento dell’affezione dei consumatori di vino a livello mondiale.

Proprio il consumo domestico sta diventando un elemento chiave per il mercato, che in futuro dovrà trovare maggiore spazio sia nelle strategie distributive, come ad esempio l’e-commerce, sia anche in termini di comunicazione e marketing delle singole imprese.

Le aziende più strutturate, sia private che cooperative, sono riuscite fin da subito a riposizionare la propria offerta è a diversificare le vendite, ma non per tutti è stato possibile poiché, come evidenzia lo studio ISMEA, una delle problematiche del sistema vinicolo italiano è proprio l’eccessiva frammentazione del comparto produttivo.

Se questa caratteristica in tempi normali può essere considerata una risorsa che rende l’offerta italiana dinamica e permette la valorizzazione delle eccellenze con marchi autorevoli anche di piccole dimensioni, in momenti di crisi può diventare un grosso limite.

Tuttavia a conferma del valore dell’intera filiera vitivinicola italiana, qualche segnale positivo è emerso anche in un anno difficile come quello appena trascorso e riguarda l’export verso i paesi dell’Est, dove si è registrato addirittura un aumento della richiesta, soprattutto per gli spumanti.

L'evoluzione del mercato e l'arrivo di un nuovo quadro normativo a seguito della riforma della PAC che andrà in vigore all’inizio del 2023, impongono una riflessione sulle strategie necessarie per affrontare le nuove sfide, affinché il settore vitivinicolo italiano continui ad essere ai vertici produttivi a livello mondiale.

Tag: ISMEA, mercato vinicolo italiano, PAC 2023, Made in Italy

Autore: M.N. megazine@megmarket.it