Una giornata speciale con le Frecce Tricolori: che emozione!

Il comandante Gaetano Farina: “Oggi la PAN diventa simbolo attorno al quale stringersi per cercare un conforto e la forza di andare avanti”

Una giornata speciale con le Frecce Tricolori: che emozione!

Sembrerebbe una giornata qualunque a Rivolto, un giovedì come tanti altri ma oggi, invece, c’è una insolita forza emozionale nell’aria frizzantina della mattina! Se fosse una favola potrebbe essere una favola a lieto fine, come a dire: “e fu così che il cavaliere riconquistò la sua dama perduta”.

Le Frecce Tricolori oggi infatti, riconquistano il loro pubblico, la loro linfa vitale.

Arrivo presto all’ingresso, accompagnato quest’oggi da Monica e Antonella, e noto subito una insolita fila di auto attendere all’ingresso della base che ospita il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, le Frecce Tricolori!

Dopo una sosta forzata di più di un anno, i cancelli di casa PAN oggi si riaprono per un attimo al loro pubblico, anche se in forma riservata, per l’ultimo volo di addestramento acrobatico 2021 prima del tanto atteso inizio della sessantesima stagione acrobatica.

Oggi mi sento fortunato ed emozionato!

Dopo aver circumnavigato la rete perimetrale della base, sotto l’occhio vigile di militari attenti, supero i controlli di sicurezza. Il personale preposto mi guida fino alle sedie predisposte ordinatamente a distanza di sicurezza l’una dall’altra. Non possiamo dimenticare infatti, che siamo soggetti ancora alle stringenti norme di sicurezza anti-Covid.

Raggiungo in un attimo la line di volo, dove sono allineati i dieci velivoli MB 339 della pattuglia che oggi, per l’occasioni, vestono un abito nuovo.  Cinque velivoli infatti, sulla deriva, riportano ciascuno un emblema dei cinque reparti che hanno fatto la storia dell’acrobazia aerea. Sessant’anni di storia emozionante raccolti in un fazzoletto di caldo asfalto davanti a me, in una giornata primaverile arrivata inaspettata durante un periodo di forte instabilità meteo.    

Cavallino Rampante, Getti Tonanti, Tigri Bianche, Lanceri Neri, Diavoli Rossi: derive “impregnate” di storia. Mi guardo in giro e non sfugge all’occhio attento il volto noto di colui che ha scritto una pagina significativa della storia del volo acrobatico: l’intramontabile Generale Montanari.

Nel trambusto del pubblico rumoreggiante rimane solo un attimo per un messaggio a Riccardo, voce inimitabile delle Frecce senza nulla togliere all’ottimo Riccardo di oggi, e a Pierluigi ex Comandante PAN, oggi lontani, quasi a voler mantenere un contatto sensoriale tra chi ha scritto la storia di questo reparto e questo ambiente che oggi sprigiona una forte energia.

Vedo sguardi emozionati, animi tesi quasi ad aspettare impazienti il rumore inconfondibile dei motori dei meravigliosi “339” allineati sulla pista.

Mentre il sole comincia a scaldare gli animi dei circa 1000 presenti, in un attimo, mi trovo davanti i protagonisti di questa giornata: il comandante Gaetano Farina e i dieci piloti che oggi, nel sessantesimo anno di fondazione, onoreranno in volo il 313° gruppo addestramento acrobatico, le Frecce Tricolori. L’affetto del pubblico per i piloti si fa sentire.

Un applauso rompe il religioso silenzio quasi ad incoraggiare questi uomini che alle spalle hanno tutto il supporto di un reparto costituito da più di 100 tra uomini e donne, che ogni giorno fanno in modo che tutto sia perfetto. Qui, infatti, non c’è margine di errore.

Ed è così che in un attimo Stefano Vit, il capo formazione, con un gesto di rito, quasi sacro, invita i suoi uomini al giro di ispezione pre-volo. Terminata l’ispezione accurata, tolti i blocchi, i piloti sono allineati di nuovo davanti alla loro “macchina”.

Con una precisa gestualità, che ormai abbiamo tutti imparato a riconoscere a memoria, Stefano segnala che è giunto finalmente il momento di salire a bordo, allacciare le cinture, indossare il casco, chiudere il tettuccio e prepararsi per la messa in moto. 

Tutto si svolge sotto l’occhio vigile dei capi velivolo, tecnici altamente qualificati che supportano, ogni giorno, in tutte le operazioni, i nostri dieci cavalieri.

Ma ora è arrivato il momento più atteso. I velivoli, dopo la messa in moto, sfilano uno ad uno davanti al pubblico e rullando, si allineano in pista.

Il fischio prorompente dei dieci motori Viper indica che ci siamo quasi! Motori alla massima potenza per il controllo finale e, in pochi istanti, i dieci MB 339 della pattuglia acrobatica nazionale sono in volo.

Per venti minuti si susseguono evoluzioni ed acrobazie mozzafiato. Un tonneau, la schneider, looping, otto cubano, la famosa bomba e la scintilla tricolore sono solo alcune delle 18 manovre che oggi la pattuglia ci regala dopo un lungo e sofferto digiuno.

Il tempo passa velocemente e mi accorgo che non mi pesa affatto stare con il naso all’insù ad ammirare in silenzio questo spettacolo di acrobazia emozionate. I velivoli sembrano sfiorarsi dolcemente in manovre tecniche apparentemente semplici ma che, in realtà, nascondono un elevato grado di difficoltà operativa.

Ma oggi l’emozione vera è quella di poter godere, per un attimo, di uno spettacolo indimenticabile, figlio di un periodo che ci ha visti segnati da questa pandemia che ha sconvolto le vite di molti. Finalmente qui oggi, sento, per un attimo, il profumo della libertà quella che solo il volo sa regalarmi. 

Il pubblico segue attento le evoluzioni dei dieci piloti fino all’ultima manovra che ci riporta indietro nel tempo.

La potente voce del maestro Luciano Pavarotti ci regala, sulle note della Turandot, un’ultima emozione.

È un’emozione forte ed intensa: nove velivoli con i fumi colorati spiegano ordinati la bandiera italiana più estesa, sospesa per un attimo nel cielo friulano, quel cielo custode dei segreti della storia della acrobazia aerea, mentre il solista scivola via tra le maglie del gruppo sfilando alle sue spalle con un incrocio spettacolare.

Termina così l’esibizione mentre i velivoli toccano terra in formazione e si riportano davanti a noi. I motori si spengono, i piloti lasciano l’abitacolo e il velivolo è affidato ai tecnici che subito si mettono al lavoro per i controlli post volo. Volti soddisfatti tra gli addetti ai lavori, un abbraccio veloce del capo formazione e del comandante a tutti i membri del gruppo prima della presentazione ufficiale della formazione 2021. È così che la tensione e l’emozione tradiscono qualche smorfia tra i protagonisti del volo di oggi, che il mio obbiettivo cattura a ricordo indelebile di questa splendida giornata.  

“Oggi la PAN diventa simbolo attorno al quale stringersi per cercare un conforto e la forza di andare avanti”

                                                                Comandante Gaetano Farina

 

Un sentito grazie all’amico Max che ha reso possibile tutto questo e alle mie pazienti accompagnatrici, Monica e Antonella.

Un grazie speciale a Gloria che ha rinunciato allo spettacolo per darmi la possibilità di godere di questa emozione unica.

L’ultimo ringraziamento va doveroso ad Aldo e Fides!

Grazie.   

Autore: Alberto Cocetta campovolo@megmarket.it

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