Udinese calcio, una favola in bianco e nero

I 125 anni di storia del club di Giampaolo Pozzo che ha lanciato la squadra con energia e strategia

Udinese calcio, una favola in bianco e nero

Il 17 ottobre 2021 in occasione dell’ottava partita di campionato di serie A TIM , Udinese – Bologna, Campovolo di Megazine è stato ospite alla “Dacia Arena” di Udine di uno dei Club calcistici più antichi d’Italia!  

Leggo in una introduzione sul sito ufficiale che spiega la storia del Club:  “storia dal 1896”

“Di anni ne ha ben 125, ma non li dimostra. Non è la solita inflazionata frase di circostanza che coniamo per iniziare la storia di uno dei più gloriosi sodalizi calcistici italiani, ma è la doverosa testimonianza dei successi che l'Udinese sta mietendo soprattutto in questi ultimi anni, dopo aver sfiorato il titolo italiano nel 1954-55, dopo aver vinto lo scudetto nel 1896, anche se mai riconosciuto”.

L'Udinese Calcio, meglio conosciuta come Udinese è uno dei club più antichi d'Italia, essendo nato nel 1896, ed è una società calcistica italiana con sede nella bellissima città di Udine.

L’accostamento cromatico dei colori sociali, il bianco e il nero, ripresi dallo stemma comunale della città, hanno dato origine tra l’altro al soprannome dei giocatori conosciuti come bianconeri o zebrette.

Il pubblico di oggi lo sa bene e infatti in tribuna stampa vengo travolto da un canto caloroso che recita “Gli unici bianconeri d’Italia siamo noi!” quasi a sottolineare questo aspetto storico che lega tra l’altro il club calcistico alla terra friulana.

La proprietà, infatti, radica le sue origini proprio in Friuli dove nasce la Famiglia Pozzo con alle spalle una importantissima storia imprenditoriale legata al mondo sia industriale che calcistico.

Giampaolo Pozzo è noto, infatti per essere lo storico proprietario dell’Udinese Calcio,  acquistata nel lontano 1986.

L’udinese milita ormai da diversi anni nella massima serie calcistica, la serie A  con risultati di assoluto rilievo.

Il club, tra l’altro, attraverso un’eccellente rete di osservatori, è riuscita a lanciare nel calcio che conta alcuni giocatori spesso sconosciuti che poi hanno saputo affermarsi a livello internazionale. 

Alla base di questo sistema di gestione “made in casa Pozzo“ ci sono ovviamente basi imprenditoriali non comuni ovvero un’eccezionale capacità di saper scegliere giovani talenti attraverso esperti osservatori e abilità nel formare, plasmare e sviluppare le qualità dei calciatori attraverso l’impiego di allenatori capaci, garantendo loro adeguato rodaggio e una dimensione mirata e legata alle caratteristiche di ogni singolo giocatore.

Ripercorrendo la storia della Società bianconera non tutti ricorderanno, a livello nazionale i migliori risultati sportivi del club che sono la finale di Coppa Italia del 1922 (persa 0-1 contro il Vado) ed il secondo posto nel campionato di Serie A 1954-55, oltre alla vittoria di due campionati di Serie B e di una Coppa Italia Semiprofessionisti.

In ambito internazionale, oltre alla vittoria di una Coppa Anglo-Italiana nel 1978 e di una Coppa Mitropa nel 1980, il club vanta diverse partecipazioni alle competizioni UEFA, tra le quali spiccano la vittoria della Coppa Intertoto nel 2000 ed il raggiungimento dei quarti di finale di Coppa UEFA nel 2009.

Oggi però sono chiamato a presenziare all’ottava giornata del campionato di serie A TIM  dove si trovano di fronte Udinese e Bologna per uno scontro a metà classifica che vede impegnate due compagini giovani ma con tanta voglia di mettersi in mostra.

Reduci da risultati non esaltanti oggi entrambe le squadre tentano di strappare punti preziosi  per risalire qualche posizione in classifica.

In una giornata di sole autunnale spettacolare, i dati ufficiali ci dicono che gli spettatori paganti sono 10.627! 10.627 appassionati che oggi anche da fuori regione sostengono a gran voce la propria squadra del cuore!

Oggi quindi non volo, ma ho la fortuna di sedere accanto a cronisti e giornalisti che rappresentano le principali testate giornalistiche e Tv,  locali e nazionali per immergermi in un mondo a me nuovo e per raccontarvi questa emozione diversa.

Seduto in tribuna stampa sotto gli sky box, osservo tutto il formicolio che mi circonda. Da un lato c’è chi digita sulla tastiera del pc portatile con affanno, cercando di strappare probabilmente un commento positivo al proprio articolo domenicale. Dall’altro ascolto chi sta portando avanti, con sapiente maestria, la radiocronaca del tempo che corre e che fa susseguire eventi ed emozioni senza pausa. Un tiro improvviso, una parata , un palo a negare un gol quasi fatto, un’espulsione inaspettata che cade come un macigno sullo stadio, che in un attimo diventa una bolgia!

Mentre sono rapito da tutto questo la mia attenzione ricade sul campo davanti a me dove due persone distinte a volte ferme e pensierose, a volte infuriate e urlanti sono costrette con l’occhio attento a non oltrepassare o quasi un’area tratteggiata di bianco. Due professionisti con un passato sicuramente diverso ma accomunati da un unico pensiero: spingere i propri ragazzi a mettere in campo tutto l’impegno fisico e mentale per il quale si sono allenati e preparati per tutti i giorni della settimana appena passata per portare a termine in maniera soddisfacente il match.

Da un lato Mr. Luca Gotti classe 1967 ex calciatore italiano,  oggi tecnico dell'Udinese. Il 1º novembre 2019, a seguito dell'esonero di Tudor, assume l'incarico di allenatore dei friulani. Due giorni dopo, al debutto in Serie A, vince contro il Genoa per 1-3. Nonostante volesse continuare a svolgere il ruolo di vice, nei mesi successivi viene confermato sulla panchina dei bianconeri terminando il campionato al tredicesimo posto con 45 punti. Il 7 agosto 2020 prolunga il proprio contratto con il club fino a giugno 2021. In tale stagione, appunto 2020-21, arriva quattordicesimo con 40 punti e l’11 giugno 2021 viene nuovamente confermato.

Dall’altro Sinisa Mihajlovic classe 1969 soprannominato Sergente per via del forte temperamento, allenatore noto per la decisione e la severità con cui sprona i propri giocatori a dare il meglio di sé, oltre che per la tendenza a dare fiducia agli elementi più giovani della rosa.

La storia di questo campione racconta però che Il 13 luglio 2019 annuncia in conferenza stampa di aver contratto una forma di leucemia mieloide acuta, per la quale ha previamente deciso di sottoporsi a cure immediate. L’11 luglio 2019 è una data che, Sinisa cinquantaduenne, non potrà mai dimenticare. Scoprì infatti di essere gravemente malato. Una malattia aggressiva: il tumore del sangue che si sviluppa nel midollo osseo lo aveva attaccato come un nemico silente. A dargli la pessima notizia – come lui stesso ha raccontato – fu lo staff del Bologna "Erano le 21.30 – lo ricordo come fosse ora, in occasione di quella ricorrenza che è come un brutto sogno e non va via nemmeno a occhi aperti -. Vennero nella stanza e mi dissero cosa avevo. Rimasi chiuso in camera per due giorni a pensare a tutto. Vidi tutta la vita passarmi davanti".

“Nessuno si immaginava che sarei stato ancora qui a parlare di calcio", è la frase che più di tutte racchiude alla fine quel lasso di tempo che Sinisa ha trascorso a lottare contro quel male oscuro che ha rischiato di consumarlo.

Ma lui alla fine è qui a guidare i suoi ragazzi oggi anche in questo incontro dopo aver vinto già la partita della vita ! Ecco, vederlo lì a bordo campo scalpitante come un ragazzino, ricordando le sue punizioni micidiali, è una vera emozione!   

Nel secondo tempo, intanto dopo un avvio di gioco frizzante con diversi capovolgimenti di fronte, a ciel sereno arriva un goal che fa arrabbiare i molti tifosi di casa presenti e rende felici gli ospiti che osservo assiepati ma rigorosamente distanziati in curva sud.  È arrivato il gol del Bologna!

Assisto a una partita energica e ricca di emozioni. L’udinese, ferita reagisce e nonostante l’inferiorità numerica con un Pussetto scatenato entrato nel secondo tempo e Silvestri, un portiere in splendida forma raggiunge quasi allo scadere del tempo il pareggio che fa infuriare Mr. Sinisa.  

C’è di mezzo sempre il fischietto! Il mestiere dell’arbitro non è mai facile! Ma oggi alla fine la pellaccia se l’è portata a casa nonostante qualche critica. 

Mihajlovic alla fine della partita di oggi dirà infatti "Noi oggi non abbiamo pareggiato la partita per le decisioni arbitrali ma perché non l'abbiamo chiusa quando abbiamo avuto l'occasione".

La partita è finita i ragazzi di Mr. Gotti nello spogliatoio tirano un sospiro di sollievo per il pareggio agguantato grazie a caparbietà e forza d’animo quella che contraddistingue da sempre questa Società, l’Udinese, e la sua proprietà punto di riferimento  ed esempio per lo sport della nostra bella regione e per l’Italia Intera.                                       

Un grazie particolare all’ufficio stampa dell’Udinese Calcio per le attenzioni ricevute e alla Società per l’ospitalità riservataci.

Tag: Udinese, calcio, bianco e neri, Sinisa Mihajlovic, Luca Gotti, serie A, Giampaolo Pozzo

Autore: Alberto Cocetta campovolo@megmarket.it

Da scoprire