Sono quasi 38mila le imprese italiane che hanno aderito a una Rete d’impresa. Attualmente al Registro delle Imprese risultano attivi 6535 contratti di rete.
La regione che “fa più rete” è il Lazio con 9.514 imprese coinvolte, seguito da Lombardia 3.888, Veneto 2.976 e Toscana 2.609. Fanalini di coda Molise con 89 imprese coinvolte, Valle d’Aosta 132 e Basilicata 346.
Il contratto di rete è un istituto innovativo nel sistema produttivo italiano e realizza un modello di collaborazione tra imprese che consente, pur mantenendo la propria indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti e obiettivi condivisi, incrementando la capacità innovativa e la competitività sul mercato.
A tal fine gli imprenditori si impegnano a collaborare sulla base di un programma condiviso scambiandosi informazioni o prestazionidi natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e esercitando in comune una o più attività che rientrano nell’oggetto della propria impresa.
Esistono due tipologie di rete: la rete contratto e la rete soggetto.
La rete contratto prevede che vi sia un contratto stipulato tra imprese per condividere uno o più obiettivi e un programma comune, ma senza dar luogo a un soggetto giuridico autonomo e distinto dalle imprese contraenti. È soggetto a iscrizione nel Registro delle Imprese nella posizione di ciascuna impresa partecipante.
Nela rete soggetto il contratto stipulato tra imprese è dotato di un fondo patrimoniale e di un organo comune e acquista soggettività giuridica autonoma iscrivendosi alla sezione ordinaria del Registro Imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede.
Le reti sono soggetti premiati dai bandi e dai finanziamenti nazionali e regionali e anche l’Europa punta sul valore della Rete.
Intensificare la cooperazione transfrontaliera delle reti di impresa fra i Paesi europei è l’obiettivo del bando che scade il due dicembre e si basa sui due programmi: "Clusters Go International" e "European Strategic Cluster Partnerships-Going International" che hanno lavorato insieme per sviluppare e attuare una strategia di internazionalizzazione comune a vantaggio delle PMI.
L'Europa vuole così sostenere l'istituzione di partenariati strategici per guidare la cooperazione internazionale in settori di interesse anche in paesi terzi.
Il bando, la cui dotazione finanziaria è di 7,5 milioni di euro, sosterrà l'istituzione del partenariato strategico europeo aperto a un'ampia gamma di settori industriali e catene di valore europee e l’implementazione, la sperimentazione e l'ulteriore sviluppo per un massimo di due partenariati strategici europei nel settore della difesa e della sicurezza.