Fondi europei: cosa bisogna conoscere per accedere alle risorse

Fra il 2014 e il 2020 sono stati messi a disposizione dell'Italia 44,7 miliardi. Il Paese più virtuoso in Europa è la Finlandia con il 77 per cento della spesa realizzata

Fondi europei: cosa bisogna conoscere per accedere alle risorse

Più della metà dei finanziamenti dell’UE agli Stati membri viene erogata attraverso 5 Fondi strutturali e d’investimento europei chiamati Fondi SIE e gestiti congiuntamente dalla Commissione europea e dai Paesi dell’UE. 

Servono a effettuare investimenti per creare posti di lavoro e un’economia e un ambiente sani e sostenibili in Europa e si concentrano su 5 settori: ricerca e innovazione, tecnologie digitali, sostenere l’economia a basse emissioni di carbonio, gestione sostenibile delle risorse naturali e piccole imprese.

I Fondi strutturali e d'investimento europei sono:

- il Fondo europeo di sviluppo regionale FESR promuove uno sviluppo equilibrato nelle diverse regioni dell’UE;

- il Fondo sociale europeo FSE sostiene progetti in materia di occupazione in tutta Europa e investe nel capitale umano dell’Europa: nei lavoratori, nei giovani e in tutti coloro che cercano un lavoro;

- il Fondo di coesione FC finanzia i progetti nel settore dei trasporti e dell'ambiente nei paesi in cui il reddito nazionale lordo RNL pro capite è inferiore al 90 per cento della media dell’UE. Nel periodo 2014-2020, si tratta di: Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia;

- il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale FEASR si concentra sulla risoluzione di sfide specifiche cui devono far fronte le zone rurali dell’UE;

- il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca FEAMP aiuta i pescatori a utilizzare metodi di pesca sostenibili e le comunità costiere a diversificare le loro economie, migliorando la qualità della vita nelle regioni costiere europee.  

Tutti questi fondi sono gestiti dai Paesi stessi, attraverso accordi di partenariato che danno vita a programmi di investimento per distribuire i finanziamenti alle diverse regioni e ai vari progetti nei settori politici interessati.

Ogni Paese prepara un accordo, in collaborazione con la Commissione Europea, che illustra in che modo i fondi saranno utilizzati durante l’attuale periodo di finanziamento 2014-2020.

Cosa accade in Italia?

Fra il 2014 e il 2020 sono stati messi a disposizione del Belpaese 44,7 miliardi di euro, di cui FESR: 21,5 miliardi, FEASR 10,4 miliardi e FSE 10,2 miliardi. Allo stato attuale l’Italia ne ha speso il 40 per cento.  

Cosa succede in Europa?  

A livello europeo si è speso il 47 per cento dei 640 miliardi di euro disponibili per tutti gli Stati membri.  

E negli altri Paesi europei?  

I più virtuosi sono: Finlandia che ha speso il 77 per cento, Irlanda 69 per cento e Lussemburgo 68 per cento.

Peggio dell’Italia solo Grecia e Slovacchia che hanno speso il 38 per cento e la Spagna il 35 per cento.

Tags: UE, Italia, finanziamenti europei, Olos Group, Fondi SIE

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