- 04 febbraio 2022, 05:30

Paolo Pavarino: "In cucina l'umiltà è al primo posto"

Lo chef professore traccia un quadro alla vigilia del nuovo anno scolastico post pandemia "dove abbiamo imparato che nulla è scontato"

Paolo Pavarino: "In cucina l'umiltà è al primo posto"

La prima cosa da imparare in cucina? Sicuramente l'umiltà. E ci crediamo soprattutto perchè a dirlo è un cuoco insegnante che della sua professione ha fatto una missione al servizio degli altri.

Chef Paolo Pavarino è un insegnante, un cuoco e un volontario della Croce Bianca dove, molto spesso, delizia i colleghi con qualche nuovo piatto da provare.

Umiltà, spirito di servizio e dedizione sono caratteristiche che Paolo porta nella sua quotidianità.

Chef Pavarino, stanno per iniziare le lezioni. Che anno scolastico prevede?

Quando inizia un anno scolastico è sempre un'emozione sia da studente che da insegnante. Il fatto di rivedere i ragazzi, riprendere le attività è entusiasmante. Penso che dopo aver passato due anni in piena pandemia quest'anno, anche se non ne saremo fuori del tutto, sia un anno migliore. Già fare lezione in presenza è una grandissima cosa e i ragazzi, avendo vissuto le lezioni con la didattica a distanza, apprezzano. La presenza in classe era una cosa scontata, con la pandemia tutto è cambiato; adesso sanno anche che la scuola è un luogo di aggregazione e d'incontro.

Quali obiettivi per i giovani in cucina?

Penso che il primo obiettivo alla quale si deve puntare è quello di insegnare nel vero senso della parola, interessare e fare amare la cucina dai ragazzi. I giovani sono assimilatori di nozioni, ma sta a noi farli apprendere, stimolare la loro curiosità e intelligenza. Non è una cosa semplice, ma con l'impegno e la dedizione è una cosa che si può raggiungere. Fare conoscere le materie prime di qualità, il sacrificio di chi le coltiva, la fatica di chi fa sì che queste materie giungano a noi fresche e sane, in ultimo ma non per ultimo il rispetto del cibo e di chi lo consuma ... per noi addetti ai lavori il cliente.  

Quali sono i primi passi per un giovane dietro ai fornelli?

La dote principale di un ragazzo che si appresta ad intraprendere la professione del cuoco è l'umiltà. Bisogna ascoltare, ascoltare ed ascoltare. Rispetto, disciplina, puntualità, ordine, pulizia  e impegno sono doti  fondamentali per questo lavoro. Queste parole raccolgono e raccontano un cuoco. Il lavoro serio premia sempre, mai illudere i ragazzi con visioni fuorvianti. Bisogna fare sì che la verità sul lavoro  sia sempre chiara e presente. 

E le prime cose da imparare in cucina?

Come in tutte le scuole e tutte le professioni sono le basi a formare un professionista. Si inizia dalle cose basilari, la conoscenza delle attrezzature, i vari reparti della cucina che in gergo tecnico si chiamano "partite", le salse madri, i vari tagli delle verdure e della carni. La conoscenza delle materie prime e il loro miglior utilizzo, le varie cotture e il metodo di cottura migliore per un cibo. Da lì si parte e si fa crescere un cuoco per deliziare i clienti con piccoli piatti che gratificano il palato e le nostre giornate.

Tag: Paolo Pavarino

Autore: megazine@megmarket.it

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