- 20 gennaio 2021, 05:21

Mauro Carbone: "Sogno per le Langhe un progetto innovativo di narrazione digitale del territorio"

Incontriamo il Direttore dell'Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero, un'istituzione per il turismo enogastronomico nazionale e internazionale, con una visione strategica, lungimirante e attenta all'innovazione

Mauro Carbone: "Sogno per le Langhe un progetto innovativo di narrazione digitale del territorio"

Oggi le Langhe sono conosciute in tutto il mondo e sul territorio arrivano turisti da ogni parte del globo.

Promozione centrata, strumenti di vendita corretti e gioco di squadra. 

L'allenatore di questa squadra vincente è un giocatore di rugby per passione, ha una grande esperienza nel settore turistico, in quello enogastronomico in particolare, e una visione strategica, lungimirante e attenta all'innovazione.

Mauro Carbone è il Direttore dell'Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero.

Lei è un’istituzione nel turismo italiano e internazionale. Quando nasce la sua passione?

Non esageriamo, provo a fare la mia piccola parte. Ci provo da un quarto di secolo, da quando ogni incontro con gli stakeholder iniziava con la premessa che “il turismo potrebbe addirittura essere motivo di economia”. Sono stato molto fortunato: in molti ci hanno creduto e hanno trasformato il territorio in cui sono cresciuto  e in cui lavoro dalla Cenerentola del turismo piemontese a una meta di successo internazionale.  

Da molti anni è alla guida dell’ente turismo più “gustoso d’Italia”. Fra le tante cose fatte sul territorio, quali sono quelle che più le sono rimaste nel cuore?

Credo il lavoro fatto sul tartufo. E’ uno degli esempi più concreti di evoluzione da “prodotto tipico” a “prodotto turistico”, che è la vera sfida dell’organizzazione turistica di una destinazione enogastronomica.

In questi anni abbiamo organizzato tante iniziative intorno al tartufo, per target e con obiettivi diversi, ma sempre con un file rouge che non abbiamo mai spezzato: la coerenza della comunicazione e della qualità del prodotto. Abbiamo scelto di non accettare la sfida del “il nostro è più buono” o del “noi ne produciamo di più”. Ma piuttosto abbiamo percorso la strada della qualità garantita, grazie a un universo di cercatori, selezionatori e ristoratori disposti a mettersi in gioco in un mercato stracompetitivo.

Abbiamo sempre innovato la comunicazione senza perdere di vista l’obiettivo, in una moltitudine di iniziative, promozioni e attività. Ha funzionato, dobbiamo procedere pensando a nuovi racconti per il post-Covid. 

E fra le iniziative realizzate nel mondo?

Sicuramente quelle che devono ancora venire. Dobbiamo riconquistare il mercato di lungo raggio con un’operazione narrativa nuova che consolidi il posizionamento di Langhe Monferrato e Roero nel mondo.

Dobbiamo spiegare bene perché vale la pena volare per 10.000 chilometri per consumare prodotti tipici disponibili anche nelle città di origine dei viaggiatori. L’esperienza che offriamo deve essere sempre più culturale: i prodotti si spostano sempre più facilmente, l’atmosfera umana di storia e cultura che sta intorno al gusto è ben radicata qui e dobbiamo farlo comprendere ai nostri potenziali ospiti.   

Lei guida anche il Centro Nazionale Studi del Tartufo. Quali iniziative realizzate?

Ci occupiamo di ricerca e divulgazione. E’ un’avventura interessante: lavoriamo su diversi fronti, dalla tutela delle aree produttive alla garanzia della qualità. Oltre a progetti culturali, dal Centro è partito il progetto di candidatura della Cultura e Cerca del Tartufo a Patrimonio Immateriale UNESCO. Dopo molti anni di lavoro, con Associazione Nazionale Città del tartufo e Federazione Nazionale Tartufai, il MIBACT ha dato il via libera, inviando la richiesta a Parigi. Se ne discuterà a fine 2021, sarebbe un traguardo straordinario per il prodotto simbolo della nostra terra che non sarebbe tale senza la tradizione culturale che chiediamo all’Unesco di riconoscere. 

Come é andata la stagione?

In breve: pochi tartufi, fiere ridotte drasticamente, ristoranti chiusi, export limitato quasi esclusivamente sui mercati asiatici con un forte calo del Nord America.

Ma non è tutto da buttare: ad esempio un’ampia ricerca e una forte innovazione sulla sicurezza nei mercati e nelle fiere è un capitale da mettere da parte per il futuro. Abbiamo sviluppato, con il sostegno di Regione Piemonte, un contenitore da olfazione che consente ai consumatori di apprezzare il profumo in assoluta sicurezza, addirittura amplificando l’intensità dell’aroma percepito. Utile in tempo di Covid, ma da utilizzare anche quando l’emergenza sanitaria sarà archiviata. 

L’abbiamo anche seguita in un’Asta del Tartufo tutta on line nel 2020, ma non meno ricca di soddisfazioni e apprezzamenti verso il vostro operato. Come sono andate le trattative?

Il mercato internazionale adora il tartufo e l’Asta ne è la prova. Le trattative dell’Asta 2020 si sono mosse con entusiasmo immutato e hanno fatto salire le quotazioni. L’Asta è uno degli asset su cui investire in futuro: porta la destinazione nel mondo con un tono di comunicazione straordinariamente alto ed efficace. Si sta già lavorando all’edizione 2021, con tante idee che faranno crescere ulteriormente l’evento.  

Lei cucina. Qual è la sua specialità?

Cucinare è un’arte basata su professionalità altissime. Io gioco. Mi diverte cucinare la pasta in mille modi 

E il suo piatto preferito?

Sicuramente tutte le interpretazioni del tartufo. Anche le più insolite. L’innovazione in cucina attraverso il tartufo è una questione che mi appassiona molto e su cui mi piacerebbe lavorare in modo specifico nei prossimi anni, mettendo insieme esperienze e idee sulle quali si sfidano gli chef di tutto il mondo. E poi sono un grande fan del quinto quarto: troppo scontato scottare un filetto, mi appassiona come la tradizione popolare ha reso buone le frattaglie su cui non è immediato scommettere, con una ricerca informale che spesso ha dato risultati straordinari.

Lei è anche un grande viaggiatore. Quali sono i viaggi fatti nel mondo che più ricorda?

Anche qua non esageriamo: diciamo che non è facile convincermi a dedicare una settimana per stare in un villaggio all inclusive. Mi diverte di più conoscere le culture locali viaggiando, incontrando, mangiando, condividendo il tempo con popoli diversi. Quindi meglio attraversare i Balcani e il Caucaso, nell’attesa di poter girare un po’ per il Kurdistan, appena le condizioni della destinazione lo permetteranno. Ho appena preso la mappa della zona da scoprire, non resta che preparare lo zaino… 

In questa fase transitoria del turismo, dove sarà necessario guardare e come?

Sicuramente dobbiamo guardare lontano. Un anno fa avevamo turisti da tutto il mondo, una consapevolezza interna in forte crescita, un’immagine internazionale di assoluto rilievo. Ora siamo sospesi in un limbo che avvolge e appanna tutto il mondo del turismo. La sicurezza tornerà e con essa anche i viaggiatori. Dobbiamo attrarre nuovi investimenti e nuovi viaggiatori, riconquistando i mercati anche lontani che stavano premiando la nostra destinazione. L’importante è tenere la barra dritta, nessun compromesso sulla qualità, ma piuttosto strategie di rilancio dell’immagine attraverso le eccellenze del territorio.   

Quali gli obiettivi 2021?

Il secondo semestre dovrebbe vedere il ritorno del turismo almeno europeo. Quindi abbiamo alcuni mesi per tirare a lucido la destinazione: lo stiamo facendo ricreando tutta la comunicazione istituzionale, progettando nuovi eventi outdoor, ripensando la narrazione del territorio. E’ un momento particolare che premierà chi sa fare innovazione e investire sul nuovo. Siamo sicuramente pronti ad accompagnare ogni progetto che vada in questo senso. 

E quale invece il suo sogno nel cassetto?

Un progetto di comunicazione turistica attraverso gli strumenti dell’audiovisivo. E’ un mondo in continua evoluzione che offre grandi spazi di visibilità con tecnologia e modalità espressive innovative. Dobbiamo vendere di più e meglio i nostri paesaggi come esperienze culturali e l’audiovisivo potrebbe essere l’elemento vincente.   

Tag: Mauro Carbone, italia.it, Langhe, Piemonte, Regione Piemonte, MIBACT, ENIT, tartufo

megazine@megmarket.it

 

SU